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Seminario Isole Minori 1 - Savadori: Standard di vita come nel resto della Toscana

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : domenica, 15 aprile 2007

Migliorare la vita della popolazione che vive sulle isole potenziando risorse e progetti in campo sociale allo scopo di uniformare diritti e opportunità delle popolazioni residenti nel resto della Toscana. L’assessore alle politiche sociali Gianni Salvadori è intervenuto stamattina al 4° seminario sulla Toscana del Mare dedicato stavolta al sistema delle isole minori, affrontando il tema dell’assistenza diretta ai loro abitanti. “Non possiamo soffermarci a trattare singolarmente le singole problematiche, occorre costruire una visione d’insieme per dare risposte vere a chi vive sulle isole 365 giorni l’anno. Per quanto riguarda gli interventi sociali finora siamo sempre partiti dall’entità dei servizi forniti tradizionalmente per capire le risposte da dare. Credo invece che occorra partire dalla valutazione dei bisogni della gente. Il nuovo Pisr (Piano integrato sociale regionale) che dovrebbe essere approvato in Consiglio nei prossimi giorni si ispira a questa ottica: si tratta di costruire un rapporto con le realtà del territorio impegnate nel settore per capire quali sono i bisogni e costruire di conseguenza le soluzioni”. In base ai dati forniti dall’assessore la spesa toscana annua pro capite per interventi sociali ammonta a 105 euro (a livello nazionale è di 91). Nelle isole è attualmente di 83 euro, 21 dei quali provenienti dai trasferimenti nazionali (sono 17 per il resto della Toscana). “Col nuovo Piano – ha aggiunto - vogliamo aumentare la parte di trasferimenti nazionali da assegnare alle aree più disagiate, come le isole, del 10%. Si tratta in sostanza di 2 euro a testa, che non danno sicuramente una risposta a tutti i bisogni ma rappresentano un segnale forte e chiaro. Puntiamo poi a realizzare in queste aree dei progetti mirati. Come ad esempio nel campo dell’assistenza agli anziani, con progetti specifici per le zone insulari che faranno parte della sperimentazione del Fondo per la non autosufficienza prevista a partire dalla seconda metà del 2007. Oppure per le fasce giovanili, contro il disagio diffuso che li riguarda e che nelle aree più svantaggiate può essere presente in misura maggiore rispetto ad altre aree. Vogliamo incrementare la loro partecipazione alla vita civile, i momenti di aggregazione. Infine sul carcere, dove vogliamo aumentare le risorse da investire in progetti di reinserimento. Ad esempio nel carcere di Porto Azzurro abbiamo realizzato un progetto che vede impegnati i reclusi nella realizzazione di libri per ipovedenti, un’esperienza replicabile e spendibile anche a livello nazionale”. Isole e terraferma, qualità delle vita a confronto. Durante il seminario è stato diffuso anche un interessante studio realizzato dall’Irpet sui differenziali di benessere in Toscana. Una sorta di confronto su 5 tematiche principali (condizioni economiche, livelli di istruzione, condizione abitativa, condizioni ambientali e di salute) tra chi vive nelle isole e chi nel resto della Toscana. “Si tratta di un quadro parziale, non esaustivo – ha dichiarato il curatore della ricerca, Giovanni Maltinti – ma che fornisce comunque alcuni elementi di valutazione interessanti”. Tra i dati meno incoraggianti: povertà relativa più diffusa e disuguaglianza più alta, disoccupazione più elevata rispetto alla media regionale, una minore istruzione superiore, elevati problemi abitativi e di salute della popolazione. Tra quelli positivi: basso rischio di non autosufficienza della popolazione anziana a causa di un’età media più bassa, elevata qualità dell’ambiente. “Sono aspetti legati alle caratteristiche tipiche dell’area in questione – ha concluso Maltinti – ovvero l’insularità e l’economica turistica. Quest’ultima è un’economia dualistica, che amplifica le differenze: chi ne è parte vive bene, chi fa altro ha maggiori criticità. Non possiamo modificare il tipo di economia, che ormai caratterizza l’arcipelago. Possiamo però intervenire sull’insularità, attraverso miglioramenti delle infrastrutture in grado di attenuare le disparità”.


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