Torna indietro

Sembrava la domanda di uno sprovveduto in buona fede

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : sabato, 14 aprile 2007

Qualche giorno fa arrivava in redazione la seguente stringata lettera: "Vorrei fare solamente un appunto: C' qualcuno che cortesemente possa spiegarmi una volta per tutte a cosa serve il Parco all'Elba. Ne sento dire di tutti i colori e mai nessuno che ne parli bene. Eppure stato fatto un referendum o mi sbaglio (può darsi). N.M." Subito subito c'era presa la voglia di rispondere iniziando: "come contestò Cannone alla Prof. che aveva commentato una strampalata esplosione cannoniana con uno scetticissimo: "Mah .. può darsi!": "Eh no signora professoressa, non "può darsi", E'darsi!!" E' darsi che si sia sbagliato - avremmo scritto - perché non solo sul Parco non c'è mai stato un referendum, ma anche perchè è inutile che i membri del gorillaio di montagna e quelli della nuova famiglia di mare continuino a percuotersi l'ampio torace urlando: "Referendu!! hu-hu-hu-hum!!": un referendum che abbia uno straccio di valore legale, ed un briciolo di conseguenze pratiche, sull'istituzione del Parco o delle Aree Marine Protette, NON SI PUO' FARE per legge, a meno che non sia proposto da 500.000 cittadini (regolarmente firmanti), sia dichiarato ammissibile, siano chiamati alle urne tutti gli elettori italiani ed oltre la metà di loro lo voti (cosa che ci appare altamente improbabile, avendo il resto della popolazione italiana ha cosè più cogenti di cui occuparsi, rispetto ai livelli di protezione del Fosso di Guazzaculo e della Cala del Pisciatoio). Ma restava il problema di formulare una risposta alla domanda iniziale "a che serve il Parco all'Elba?" un quesito che faceva cadere le braccia (per non dire di peggio) anche perché formulata in un periodo come questo in cui tutti, ma proprio tutti si stanno rendendo conto che senza protezione ambientale non dovremo porci il problema di QUALE futuro avranno i nostri nipoti bensì domandarci SE avranno un futuro. Avremmo dovuto rispondere col rovesciamento della questione: cosa può fare l'Elba per il Parco? Come dire: cosa può fare la nostra comunità per contribuire per la sua parte al risanamento del pianeta. Avevamo alla fine deciso di non rispondere in pubblico ad una persona che ci pareva ingenua, risparmiandogli qualche presa per i fondelli, magari attendendo di avere il tempo necessario a rispondere in privato quand'ecco che su "Camminando" appare quest'altro breve post: Cari lettori, ho aspettato qualche giorno invano, vi faccio notare che nessuno a risposto alle mie domande sul Parco Nazionale e sull'Ente Parco, "anzi" leggo su "a sciambere" di Elbareport che Mazzantini ha fatto novi gli antiparco ma esistono davvero???!!! Ma come mai Mazzantini non ci spiega a cosa serve questo Parco Nazionale e perchè è stato istituito e a cosa serve L'Ente Parco? O suvvia vediamo se facendo non un nome ma un cognome riusciamo ad avere risposta. Ps chissà chi erano gli interlocutori di Marciana. Abbiamo a questo punto capito non di aver "graziato" uno semplicemente un po' sprovveduto, bensì un fessacchiotto che si credeva furbo, e sfidava dal basso del suo non sapere, credendo di prenderci in una specie di tagliola. Abbiamo comunque girato a Mazzantini la sua richiesta e la risposta è stata: "Inutile che mi si inviti ad intervenire in luoghi nei quali è risaputo che io non intervengo. Per carità di spirito e di intelletto sono disposto anche a chiarire, ma in privato, i dubbi e le curiosità di questo signore, mi chiami al telefono ci accorderemo. Ma metta in conto un adeguato numero di "sedute" perché il suo è un grave caso di ignoranza in generale ed in particolare sullo specifico argomento, che necessiterà di un approfondito lavoro per essere eliminata".


cartello parco grotte

cartello parco grotte