Negli ultimi 10 anni nel Mondo si è assistito ad un rapido incremento delle aree marine protette e delle organizzazioni locali e nazionali che vogliono implementarle. Ormai esiste un riconoscimento maggiore delle diffuse minacce che affronta l’ambiente marino. Per questo è stato convocato un summit per le aree marine protette a Washington dal 10 al 12 aprile per proporre strategie di sopravvivenza per gli oceani e le popolazioni costiere di fronte al climache cambia, alle minacce di sovra-pesca (overfishing) e gli altri pericoli per l'ambiente marino. Attualmente soltanto l’1% degli oceani è protetto, contro circa il 12% delle terre emerse, l’inquinamento e lo sviluppo urbano costiero incontrollato aumentano il rischio per la vita marina, con conseguenze importanti per il cambiamento climatico. Gli oceani minimizzano gli effetti del riscaldamento globale, ma il cambiamento climatico li mette al rischio: i mari sono il più grande dispersore di carbonio del Pianeta, assorbono intorno al 50% della CO2 atmosferica ogni anno. Se questo aiuta il rallentamento l'effetto della serra, produce anche una minaccia considerevole per la vita marina ed umana: gli oceani diventano più acidi, questo mette in pericolo molte specie marine, una fonte di reddito e proteine importante per milioni di persone. Il summit di Washington, organizzato dalla World conservation union (Iucn) e dalla World commission on protected areas (Wcpa), riunirà gli esperti e scienziati, società civile e governi di tutto il Mondo per discutere di come le zone protette aiutano gli oceani a sopravvivere di fronte al cambiamento climatico, di overfishing ed altre minacce all'ambiente marino e lancerà «una sfida globale sulle zone marine protette», identificando le priorità di per le comunità marine ed i governi. Un documento che chiederà un aumento della ricerca scientifica per il mare, più aree protette marine e meglio collegate, una migliore gestione dell’industria della pesca e misure di risposta al cambiamento climatico rispetto alle riserve marine. Iucn e Wcpa lanceranno la “Wet List”, un nuovo rapporto annuale sui progressi realizzati nella conservazione marina, realizzata da una rete mondiale di esperti di aree protette. E’ sempre più urgente un'azione internazionale concordata per realizzare un sistema globale di reti rappresentative delle zone protette marine entro 2012, un obiettivo che l’Onu è dato al summit del 2002 sullo sviluppo sostenibile.
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