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A Sciambere: Il fioretto e la clava

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 27 maggio 2003

Et mons peperit murem, con questa frase finisce una favoletta latina che parla di una montagna gravida, anzi preda del travaglio che si scuote, si lamenta, attirando su di sé grande attenzione, finche in ultimo il parto si compie e…. et mons peperit murem - e la montagna partorì un topolino. Ovvia il centrosinistra ha sgravato, ce l’ha fatta, i puerperi godono ottima salute e il comunicatino sulla Cosimo de Medici dopo essersi attaccato alle generose pocce da “Azdoura” Emiliana di Carlo Rizzoli dorme tranquillo. Nella nursery tutti si accalcano per vederlo al di la dal vetro e molti esclamano: “Ma com’è carino!! Tutto i suoi babbini … pulitini, educatini, tranquillini, rutellini!” E’ proprio un comunicatino come si deve, la prima parola che imparerà a dire non sarà “Mamma”, ma “Pardon” dopo il ruttino postprandiale. La lunga discussione sulla opportunità di chiedere o meno le dimissioni degli assessori ritenuti a torto o a ragione responsabili della “voragine Polipo” si era composta con la risoluzione finale di inserire un periodo in cui i succitati venivano definiti come “particolarmente birichini”, poi qualcuno ha osservato che forse il termine “birichino” era un po’ pesante e soprattutto poco “politically correct” ed il paragrafo è stato cassato. In linea con questo defatigante lavoro le menti del centrosinistra hanno anche approntato il “figurino” del combattente ideale per la sacra patria centrosinistrorsa: avrà un cappello con grandi piume, baffetti e pizzetto curato stivali flosci di pelle morbida sarà armato di un fioretto e si impegnerà nelle dispute dialettiche curando di esprimersi rigorosamente in rima: Di Cosmopòli grande scempio hai fatto Non curasti i Giardini il cane e il gatto Supersucchiasti il porto medicèo Non conoscendo dattilo e spondeo Ti contornasti di ruffiane penne Vieppiù tu ci affliggesti con l’antenne Ma è giunta l’ora d’adoprar lo stocco E quindi al fin della licenza io tocco! Ma potrebbe anche troversi davanti un brutale (ma ageniale) troglodita che risponderà: “Usca balamba lambadù uh uh!” e gli fracasserà il cranio con una clavata.