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Istituzione Aree Marine Protette 4-Alleanza Nazionale fa voluta confusione

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : sabato, 07 aprile 2007

Vediamo che Alleanza Nazionale, partendo da considerazioni anche condivisibili sull'Enfola, fa un po' di voluta confusione sui vincoli delle aree marine protette ed è singolare che la faccia partendo da una proposta formulata il 29 aprile 2005 dal Ministro di AN Altero Matteoli, visto che lo stesso Ministro, che ha istituito una dozzina di Aree Marine Protette (AMP), aveva ben spiegato con un opuscolo edito dal suo ministero quali sono i vincoli e le opportunità in un zona "C" marina. Invece AN scrive: "Cogliamo l'occasione per far presente ai cittadini di Portoferraio che nelle aree marine classificate C sarà vietato l'ancoraggio libero pertanto tutte le imbarcazioni non saranno più libere di fermarsi dove vorranno, comprese quelle dei residenti, ma saranno obbligate a sostare in aree ben precise, probabilmente a pagamento. Motivo in più questo per opporsi con forza a questo grave problema che si sta per abbattere sull'Elba". Non sappiamo dove AN abbia preso queste notizie, visto che attualmente nelle zone 2 marine di Capraia e Giannutri (che hanno gli stessi vincoli di una zona "C") nessuno impedisce l'ancoraggio. Ecco cosa è scritto sul sito del Ministero dell'Ambiente riguardo alle Zone C (nella cartografia inviata da ministero evidenziate con il colore azzurro), "riserva parziale, che rappresenta la fascia tampone tra le zone di maggior valore naturalistico e i settori esterni all'area marina protetta, dove sono consentite e regolamentate dall'organismo di gestione, oltre a quanto già consentito nelle altre zone, le attività di fruizione ed uso sostenibile del mare di modesto impatto ambientale. La maggior estensione dell'area marina protetta in genere ricade in zona C". L'articolo 27 della legge 979/1982 sulla base della quale si istituisce un'Amp dice: "Nelle riserve naturali marine (come si chiamavano le Amp prima), ogni attività può essere regolamentata attraverso la previsione di divieti e limitazioni o sottoposta a particolari autorizzazioni in funzione delle finalità per la cui realizzazione la riserva è stata istituita". E per tutte le attività la stessa legge ad ogni articolo specifica che le varie attività "possono essere vietate o limitate", e non "debbono" essere vietate e limitate come vorrebbe far credere AN con uno strano e masochistico automatismo. Il tutto è rimandato al regolamento dell'Amp e sul sito del Ministero dell'Ambiente si legge di cosa si tratta: Area del contenuto di pagina "Regolamento (L. 979/82 art.28, L. 394/91 art.19 comma 6 e 93/01 art. 8 comma 8) Il regolamento dell'area marina protetta definisce in via definitiva e disciplina i divieti e le eventuali deroghe in funzione del grado di protezione necessario per la tutela degli ecosistemi di pregio. Proposto dall'Ente gestore, sentito il parere della Commissione di Riserva, è approvato con decreto del Ministro dell'ambiente. Prima della formulazione del regolamento, un Ente gestore ha la facoltà di applicare delle discipline provvisorie per alcune delle attività che si svolgono all'interno dell'area marina protetta, naturalmente nell'ambito di quanto stabilito dal decreto istitutivo". Inoltre, rispetto a questo, la prassi, così come si sta facendo con il procedimento avviato anche nell'Arcipelago, prevede che attraverso il confronto con i Comuni il ministero formula un decreto istitutivo che tiene già conto delle zonazioni a mare e delle attività che possono essere esercitate nelle varie zone. Quindi, di fatto sono i Comuni a determinare cosa si fa in una zona C (o B o A), rispettando naturalmente lo spirito delle leggi vigenti e delle direttive europee che già oggi (e non con l'istituzione dell'AMP), salvaguardano le praterie di Posidonia come Habitat prioritario dell'Unione Europea. Oggi lo si può fare anche meglio, avvalendosi dei due protocolli tecnici sulle attività subacquee e sulla nautica nelle Aree Marine Protette che recentemente sono stati sottoscritti da associazioni del diportismo nautico, associazioni subacquee, associazioni di categoria, operatori del settore, Fips, Capitanerie e ministeri interessati. Nel protocollo tecnico sulla nautica nelle AMP si legge: "Nelle zone B e C l'ancoraggio sarà consentito sui fondali inerti anche a breve distanza dalla costa, in deroga a eventuali ordinanze delle Capitanerie di porto, ove ritenuto possibile, in funzione delle caratteristiche della costa e della fruizione turistica. Tale deroga sarà concordata tra Ente gestore e Capitaneria di porto, a seguito di apposita istruttoria". Non si capisce perché un partito importante come AN, invece di dire cose genericamente allarmiste, non chiede su questa vicenda delle AMP chiarimenti all'ex Ministro Matteoli o all'ex commissario del Parco Nazionale Barbetti che, sono autorevoli esponenti di AN e sono stati i protagonisti della riapertura dell'iter per l'istituzione dell'Area Marina Protetta, quindi con una notevole esperienza di queste problematiche.


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