Il congresso dei DS a Rio nell’ Elba ha sancito, ribaltando il risultato di un anno fa, la vittoria della mozione per la costruzione del Partito democratico. Il dibattito è stato intenso e si sono rilevati significativi spostamenti sulla mozione del partito democratico di coloro che mostravano, poco più di un anno fa, ancora incertezza e indecisione. Al dibattito era presente una rappresentanza della Margherita, l’altro partito coprotagonista di questa stessa decisione, a significare dell’attenzione verso l’esito non scontato della votazione, data la forza dimostrata dalla mozione Mussi nel precedente congresso, ma che da quest’esito potrà anche la Margherita, trarre la spinta necessaria nella stessa direzione. Una partecipazione indiretta ed esterna, c’è stata anche fornita, durante lo svolgimento del congresso, dalla “ provocatoria” diffusione dal locale antistante, “covo” dei rivoluzionari di Rinascita Riese, di musiche e canzoni tradizionali comuniste o appartenenti alla tradizione del movimento operaio il cui significato era appunto il manifestare la propria contrarietà al partito democratico, rivendicando la fedeltà ai tradizionali vessilli ed identità di una sinistra verace, dura e pura. Ritornando al significato che assume questa decisione congressuale essa assume importanza per la vita politica del Paese stesso: si apre una fase che speriamo nuova e da vivere, anche questo lo speriamo, con ampia e positiva partecipazione da parte di tutti coloro che potranno interessarsi ad un percorso verso la costruzione dei questo “nuovo soggetto politico”, verso una nuova forza riformista in Paese. Questa fase dovrà comunque trovare un nuovo clima politico rivolto al dialogo, al confronto, alla partecipazione, superando contrapposizioni ideologiche e frontali che, anche nel congresso si son fatte sentire. La vita politica e culturale del Paese ha necessità che questa nuova fase sia vissuta come un nuovo inizio, come una ricerca verso il nuovo e non la riproposizione di vecchi modelli o vecchie forme e vecchie culture politiche. Potrà essere utile liberare la politica in Pease da eccessivi personalismi, da veti e discriminazioni ed orientarla alla ricerca di un proficuo confronto democratico dove ciascuno possa liberamente esprimersi e concorrere, senza timore di essere tacciato di nemico od avversario, se di opinione diversa. Sarà importante come questo percorso potrà svilupparsi, sia nei contenuti, sia nelle forme. Non dimentichiamo che l’esperienza dell’Ulivo ci ha detto che tanti sono coloro che attualmente non appartengono ai partiti del centrosinistra e che comunque, sia nelle primarie, sia nelle votazioni, hanno fatto sentire la loro presenza. E non dovrà essere solo una raccolta di elettori, ma dovrà raccogliere esperienze, culture democratiche e popolari, esperienze sociali ed istituzionali, che appartengono sia alla tradizione cattolica di cui Rio è ricchissimo, sia dell’esperienza della sinistra tradizionale, altrettanto ricca e significativa. Dentro questo processo costituente dobbiamo coinvolgere il Paese per aiutarlo a ridefinire il suo futuro attraverso un progetto il più condiviso possibile da tutte le sue componenti politiche, sociali ed economiche. Sarà importante porre al centro del progetto del nuovo partito il tema dello sviluppo e della salvaguardia ambientale, intesa come la risorsa fondamentale sulla quale costruire il futuro per il Paese e per i giovani. L’esperienze di governo dei DS e della Margherita che si sono succedute in questi anni sono sicuramente una base di partenza per questo nuovo processo, ma non potrà limitarsi ad esse. Abbiamo bisogno di allargare i confini partitici e promuovere una più profonda partecipazione popolare, politica e culturale che sappia coinvolgere quelle componenti nuove presenti in Paese, sia la cattolica sia quella della sinistra, sia quella ambientale, senza ricercare egemonie e dominanze, ma assumendo il metodo del confronto come quello fondamentale per costruire qualcosa di condiviso e unitario. Se il processo costituente verso il PD sarà aperto, le stesse componenti che attualmente non si riconoscono ancora a pieno in questo progetto di PD, e mi riferisco non solo a quelle presenti nei DS o al suo esterno, ma anche a quelle possibili che potranno esservi nella Margherita, o in altri rivoli in cui si è frantumata la sinistra a Rio, anche tra coloro che attualmente si sentono schierati all’opposizione, è auspicabile che vi partecipino comunque, concorrendo in termini di contenuti, di valori e di responsabilità a dare sostanza e radicamento vero a questa nuova forza democratica e riformista.
rio elba panorama dal volterraio