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Controcopertina: I soliti provocatori di dodici anni fa, più vecchi e più acciaccati

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 05 aprile 2007

A Marciana martedì sera l'incontro pubblico con il Presidente del Parco Mario Tozzi è stato una specie di deja vu per chi dodici anni fa partecipò alla "serata campese" sul parco con l'onorevole Valerio Calzolaio, in azione lo stesso gruppetto di facinorosi, solo più vecchi e acciaccati, stessi slogan, stessi insulti. La cagnara era stata appena accennata con qualche urlo isolato quando interveniva Tozzi (ma il personaggio foresto e noto comunque un po' di timore lo incuteva) è scoppiata quando d'Errico ha dato la parola a Umberto Mazzantini, che racconta le sue sensazioni più divertito che preoccupato. "Magari fra quei signori c'erano anche quei disgraziati che mi minacciavano di morte, poi temendo che avessi il telefono sotto controllo, passarono a impaurire la mia mamma settantenne. Ci saranno stati anche quelli che smontarono la macchina di mia moglie e per spregio fecero sparire le targhe. Una bella banda di provocatori boccaloni sempre pronti a farsi prendere in giro dal primo politico che passa, gente che va dietro a un razzista come Borghezio e si fa condannare (e a lui lo assolsero)". Tutto sommato degli innocui esibizionisti per la maggior parte cacciatori, gente quindi con l'istituzione dell'area marina protetta non c'entravano nulla e non gli interessava. L'imboscata marciahnese era una specie di vendetta organizzata in segreto, ma da gente che non ce la fa a tenere un cecio in bocca, che ci sarebbe stata lo si sapeva in giro già a mezzogiorno. «Sapevo benissimo che ci avrebbero provato - riprende Mazzantini -Questa è gente che parla male di tutti alle spalle, che è capace di alzare la voce solo quando sono in gruppo, poi un'ora dopo sono col cappello in mano a chiedere piaceri e condoni. Tizi che invocano la democrazia e poi vorrebbero far tacere chi non la pensa come loro. Siamo al livello intellettuale dei bulli delle scuole elementari, gente che crede di farsi ragione con la prepotenza e gli urli. Hanno perso 11 anni fa e, senza proposte come sono, non faranno un passo nemmeno questa volta. Un comune che raccogliesse quegli "argomenti" e li presentasse al ministero si farebbe ridere dietro, e questo i sindaci lo sanno bene. Credo che siano da compatire, per la pessima figura che hanno fatto, per questa rabbia insensata che hanno, per l'ignoranza esibita come fosse una virtù. Alla fine ho parlato, ho fatto le mie proposte, sono stato seguito con attenzione dalle persone raziocinanti e poi sono tornato al mio posto, in fondo alla sala, proprio in mezzo a loro. Dispiace solo che ci sia gente perbene che si fa trascinare o copre o non prende le distanze da questo gruppetto di provocatori da bettola» L'esponente di Legambiente è stato fatto segno anche di insulti a lui personalmente diretti ma anche in questo caso non scuote più di tanto. «Quelli li metto in conto, detti da certa gente sono tutte medaglie da mettersi al petto. Una cosa però non l'ho tollerata quando un tizio ben nascosto mi ha urlato "ladro". Io sono, prima di tutto, una persona onesta e a me ladro non lo dice nessuno. Gli ho detto di venire a dirmelo davanti, così visto che c'erano i carabinieri lo spiegava anche a loro. L'ho invitato, se era un uomo, a venirmelo a dire sul muso, è sparito e si è zittito. Naturalmente so anche chi è: un poveraccio di Marciana Marina che ha approfittato della folla per far vedere che anche in un paese civile come Marciana Marina purtroppo qualche codardo incivile esiste». Ma il "contestato" finisce pure per trovare note positive nella serata marcianese. «Mi ha fatto molto piacere che l'assessore di Marciana Cristiano Ricci, con il quale Legambiente ha avuto spesso polemiche, nel momento in cui gli insulti e la cagnara erano più forti sia venuto al microfono per difendere il mio diritto di parola. Per il resto, credo che tutti i presenti si siano resi conto che da parte di questi provocatori non viene nessuna proposta, sono capaci solo di battute qualunquiste, non sanno nemmeno di cosa parlano, leggono le leggi e non le capiscono, si imbrogliano, inventano cose che non esistono. Gli brucia ancora una sconfitta di 12 anni fa, credevano di essere diventati dei capipopolo, di contare qualcosa, hanno nostalgia delle manifestazioni contro il parco, ora non sono più nessuno e non sopportano che qualcuno glielo ricordi. Non credo sia un caso se l'intervento contro l'area marina protetta più applaudito dal gruppetto di provocatori sia stato quello del mio amico Giovannino di Pomonte, quello che fa i comizi davanti al Comune di Portoferraio contro le poste, i carabinieri, la polizia e tutto quello che ha una divisa. E hanno fatto bene, perché quello di Giovannino è stato davvero l'intervento più lucido e sensato tra quelli che hanno fatto loro, almeno aveva qualcosa da dire».


Umberto Mazzantini n.

Umberto Mazzantini n.