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Un elbano tra i ghiacci e le betulle

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : martedì, 27 maggio 2003

Chi vi scrive e' un vostro affezionato lettore che da qualche mese (o per meglio dire da un paio di anni), spinto da motivi contingenti si e' trovato, per cosi' dire, sbalzato dalla sua bella isola e proiettato in una realta' completamente nuova e lontanissima dal nostro amato scoglio. Una volta si chiamavano "motivi personali" o "scelte di vita", comunque resta il fatto che per amore di un bella ragazza mi son trasferito parecchio lontano dall'Elba, esattamente qualche migliaio di chilometri a Nord, nella bella e fredda terra di Finlandia. Non manco mai comunque giornalmente di informarmi su quello che accade a Portoferraio e dintorni tramite il vostro organizzatissimo e curatissimo giornale online, che reputo una fonte attendibile e pronta a "bacchettare" i prepotenti di turno con la ferocia e l'agilita' che solo la penna di un giornalista (o di un team, a seconda di quanti siete la'a scrivere) puo' avere. Il mio ringraziamento quindi per permettermi di mantenere, seppur da cosi' grande distanza, un legame con la mia bella e unica Isola, che mai dimentico e a cui vanno sempre i miei pensieri durante le lunghe giornate di lavoro all'universita'. Spinto da tali considerazioni lancio quindi una proposta al Grande Capo Sig. Rossi Sergio: sarebbe possibile pubblicare degli scritti, (magari settimanali o mensili), delle mie considerazioni sull'andazzo dell'Elba e su quello che si prova a stare cosi' lontano? Una specie di diario di bordo di uno sprovveduto elbano sballottato lontano dalla costa da eventi troppo grandi per poterli controllare? Un amarcord di pensieri a quello che e' stato, a quello che e' e a quello che potrebbe essere la nostra Isola? Mi faccia sapere se l'idea la stuzzica Saluti a Tutti e....continuate cosi'! Matteo Pacchiarini Caro Matteo, la tua lettera non solo ci stuzzica ma ci riempie di un orgoglio per così dire pionieristico, ci permette di constatare dal vivo quanto questo giornale a forma di “scatola”, scomodo magari da portarsi al mare (anche un portatile necessiterebbe di una sdraio a parte) sia in realtà una scommessa per una sintesi tra la globalizzazione e una sfilata di carri a Carpani. Portare un lembo d’Isola in Finlandia ci fa gonfiare tutte le penne, ci dà le energie per continuare, in breve, ci dà un po’ alla testa. Ma fin qui saremmo soltanto a metà del nostro lavoro, anzi avremmo confezionato un giornale che sì, sarà anche bravo a traversare mari e oceani, ma è come se avesse pagine scritte solo da un lato, con un verso soltanto. Perché se nessuno è un’isola, tantomeno un’isola di 30 mila abitanti può permettersi di esserlo. Così il tuo contributo attivo dalla Finlandia non solo ci è graditissimo, ma davvero indispensabile per poter leggere il giornale anche voltando pagina. Grazie, un saluto di cuore e buon lavoro anche a te.


Matteo Pacchiarini

Matteo Pacchiarini