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Giochini di bussolotti al Parco sulla VicePresidenza e sulla composizione della Giunta - Cervellotica proposta di "giunta territoriale" con un rappresentante a Gorgona (!) - Tutto perché Schezzini non vada alla Vicepresidenza e Mazzantini in giunta"

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 29 marzo 2007

Il parco nazionale dell'Arcipelago Toscano ha pronto un piano per l'abbattimento selettivo di circa 130 mufloni, soprattutto nelle aree più vicine alle zone agricole, ma i due argomenti che hanno tenuto banco, senza essere risolti, della seduta del Direttivo del 28 marzo sono state soprattutto l'elezione della Giunta esecutiva e del vice presidente, due argomenti che si sono intrecciati fra loro ed hanno fatto emergere un chiaro blocco riunito dalla rappresentanza in Giunta delle varie isole e che sembrerebbe già aver stretto un accordo per Milena Briano alla vice presidenza. E' stata la capraiese Marida Bessi a proporre che nella giunta siano rappresentate tutte le altre isole (cosa strana, visto che la Bessi è nel direttivo in rappresentanza delle associazioni ambientaliste e non certo del Comune di Capraia, dove è all'opposizione), seguita subito dall'assessore all'ambiente del Giglio Stefano Feri e da Angelo Naldi, che ha rivendicato una presenza in giunta anche per Gorgona, cioè per lui stesso. Così a Tozzi rimarrebbe da mettere in Giunta come unico rappresentante di un comune elbano la probabile vicepresidente, e l'Elba con 30.000 abitanti avrebbe meno peso di 2.300 abitanti sparsi tra Giglio, Capraia e Gorgona. Come rappresentatività territoriale non c'è male! E se i rappresentanti del mondo scientifico sembrano non essere disponibili ad entrare in giunta perché non potrebbero garantire una presenza continua, Umberto Mazzantini ha fatto presente che in una giunta dovrebbero essere rappresentate tutte le componenti presenti nel Direttivo del Parco e che è l'ora di finirla di caricare, ogni volta, ogni organo del Parco della rappresentanza del territorio che la legge assegna chiaramente alla Comunità del Parco e che la stessa trasferisce nel Direttivo con l'elezione dei suoi 5 componenti e poi nella Giunta con il vicepresidente che deve rappresentare proprio gli Enti Locali. Ed a chi, come Feri, Bessi e Naldi, invocava la straordinarietà della situazione, l'esponente di Legambiente ha detto che forse sarebbe bene che il Parco cominciasse a funzionare in maniera normale, come accade dove i parchi funzionano e che questa straordinarietà non può più essere un alibi per non fare le cose come vengono fatte normalmente nelle altre aree protette. Un intervento molto deciso e preciso, anche sulle competenze della Giunta che, ha detto Mazzantini, non sono come quelle di una Giunta comunale (come è parso credere qualche altro consigliere del Parco intervenuto), ma di intervento quasi quotidiano e di supporto al lavoro del Presidente e del Direttore del Parco. Una giunta esecutiva, appunto, che ha bisogno di riunirsi anche velocemente, cosa che questa inedita rappresentanza territoriale in un organo esecutivo non assicura di certo. Chissà con quali conoscenze una giunta così fatta affronterebbe i complicati problemi degli otto Comuni elbani che rappresentano almeno il 90% dei temi in discussione al Parco? L'intervento di Mazzantini è stato apprezzato dal Direttore Avancini ed anche il Presidente Tozzi è sembrato condividere molto del suo argomentare che è stato sostenuto dalla Sindaca di Rio nell'Elba Catalina Schezzini che, come i politici più navigati presenti nel Direttivo, si è certamente resa conto che all'interno del Direttivo si è ormai saldato un gruppo costituito da quasi tutta la componente femminile, dai Verdi nominati dal Ministro, da un pezzo dei Ds e da qualche amministratore e che vuole occupare tutte le poltrone: dalla giunta alla vicepresidenza. Una “vasta (e molto composita) alleanza” che però con gli obiettivi dichiarati dei due siluri che ha sparato (contro la Vicepresidenza a Catalina Schezzini, e contro la presenza in giunta di Mazzantini) dice in maniera chiara chi la sponsorizzi, ma fa capire anche dove ne vada ricercata la regia. Difficile farsi sfuggire che Schezzini e Mazzantini abbiano rapporti non esattamente idilliaci con il Presidente della Comunità Montana Alessi, uno storico formidabile produttore di organigrammi, che a nostro parere ha trovato il modo (di tentare) di far fuori in un colpo solo due “nemici” tirando le fila di una “rivendicazione territoriale” (in parte comprensibile in parte assai meno) dietro alla quale più che le aspiraziini di rappresentanza del popolo di Gorgona (!) stanno i delicati equilibri di potere in Comunità Montana, le promesse della "normalizzazione" capoliverese ed altri desiderata "ad escludendum" verso chi risulta scomodo. Ma questo “giochino di bussolotti” rischia di essere pericoloso anche per chi lo ha inventato: se è vero che la strada comune di Alessi e Schezzini è alla consunzione, visto l’approdo al nuovo partito liberal-democratico del Sindaco di Rio Elba, Alessi deve badare di non far irritare più di tanto quella sinistra sostanziale e non nominale che incomincia ad organizzarsi, ed in cui dovrebbe trovare collocazione. Una sinistra molto più influenzata dai movimenti, dai problemi singoli, che dalle sigle politiche, una sinistra di un “verde” piuttosto deciso, ma non sovrapponibile a chi verde si autoproclama e pretende di parlare a nome di sterminate masse di cui non si vedono riscontri elettorali, una sinistra molto attenta alla coerenza dei comportamenti e a come si agisce (o si chiacchiera) localmente pensando globalmente. Una nuova sinistra che speriamo chiuda nel dimenticatoio le congiure di palazzo, le furbate, i giochini di bussolotti in una parola un passato (di cui si può menare poco vanto) di quest'isola.


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