Speriamo di aver capito male, speriamo proprio di aver preso fischi per fiaschi, perchè il Sindaco di Portoferraio ci è piaciuto proprio poco nel suo intervento sulle aree marine protette. Soprattutto non ci è piaciuto il tono con il quale è sceso in campo per la difesa della sacra patria enfolese minacciata dal cartografo e dal biologo marino cinico e baro. Non ci è piaciuta una proposta di istituzione di area marina protetta che salva le forme ma non muta la sostanza, giacchè si propone di salvaguardare ad alto regime, rispetto allo sviluppo costiero di Portoferraio, una frazione minima delle sue acque. Siti certo importanti ma in pratica due pisciatine di mare. Non ci è piaciuto (meravigliandoci molto perché lo conosciamo come persona avvertita) l'uso del ragnateloso stilema comune "conciliare salvaguardia e sviluppo" che messo così non è più esercizio di saggezza ma una porta aperta a pericolosissime derive. Ancora sviluppo? e in che direzione? in quella di favorire una ulteriore crescita delle presenze umane sulla costa (e presso la costa) dell'Isola? Oppure uno sviluppo inteso come un miglioramento ed ampliamento della nostra offerta ad alto valore aggiunto, di cui la salvaguardia marina e costiera deve essere un punto centrale? Ragioniamo pure dei livelli di salvaguardia e della gestione delle aree protette (marine) e del cosa fare al loro interno sui perchè reali per i quali non potremmo consentirne l'estensione un po' più che "testimoniale" (un'impianto di piscicultura Sottobomba non ce lo vedremmo benissimo), ma non sia così provinciale il sindaco di Cosmopoli, il primo cittadino della città capoluogo del Parco Marino più esteso d'Europa, da muovere i suoi ragionamenti dallo "jus bollentinandi" all'Acquavivetta. Ed a proposito di mare e di fruizione della costa, se può, faccia qualcosa di sinistra, qualcosa che lo faccia permanere nel ricordo imperituro dei ferajesi, magari col sostanziale aiuto (per competenza) dell'assessore alle pentolacce ed al turismo, o del neo cooptato all'ambiente e alla cultura: restituisca ai suoi amministrati ed ai loro ospiti La Cala dei Frati, altrimenti al prossimo dossier di Legambiente e del Touring Club ci ritroveremo per la terza volta messi alla berlina nazionale come cittadini ospitanti la più bella spiaggia d'Italia interdetta ai comuni mortali, in gabbia. Ed in ciò, sul particolare problema, la giunta Peria risulterà speculare a tutte quelle che l'hanno preceduta nell'ultimo quarto di secolo: inerte (e pure un po' parolaia).
goletta cala dei frati striscione