C’è un’espressione portoferraiese ormai quasi desueta: “il conto di Tolinello” che era usata (come la parallela italiana “il conto della serva”) per stigmatizzare (Assessore, Padre Pio non c’entra) il comportamento di chi parafurbescamente cerca di piegare la matematica ai propri fini, ragionando in numeri di soldi. E l’altra sera abbiamo visto Giovanni Galbreight Ageno esibirsi in un magnifico Conto di Tolinello davanti alle telecamere di TeleTirrenoElba. Il nostro ha agenialmente affermato che non c’era alcun dissesto, che i 660 milioni di “buco” della Polipo non li avrebbero dovuti pagare i cittadini portoferraiesi, affermazioni che ci hanno lasciato un po’ perplessi, finché alla fine ci ha convinti con il suo Conto di Tolinello. Egli ha infatti affermato che quei soldi dovevano considerarsi una semplice spesa perché erano stati impiegati per darci dei servizi: “E meno male che non ci hanno fatto qualche altro servizio! – ha sbottato uno che assisteva con noi all’ageniale show – sennò al confronto i chiodi di Cristo diventavano civiglie!” (altrimenti i nostri debiti sarebbero cresciuti a dismisura) Ma a quel punto Giovanni Tolinello Ageno si è avventurato oltre dicendo che lui (sta usando un po’ troppo il pronome “IO” quell’uomo ultimamente) aveva mandato la documentazione alla Procura presso la Corte dei Conti perchè ne verificasse la regolarità. Ecco tenuto conto che Ageno ben sapeva che quel materiale erano pronti in diversi a mandarlo alla Corte dei Conti, ci è sembrato come quello che cascò dal ciuco (consigliere non ce l’abbiamo con lei si quieti) e che tra gli sghignazzi di chi aveva assistito si rialzò dicendo: “Tanto volevo scende’”. Sono lessi, ora solo il centrosinistra può perdere, è vero che è difficile perdere con questi, ma le vie del Signore sono infinite e Tafazzi incombe sempre.
asino con uomo