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Incontro con Paolo Benesperi, Carla Roncaglia e Paolo Nanni

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : lunedì, 26 maggio 2003

Altra occasione almeno parzialmente persa: arriva a Portoferraio l’Assessore Regionale alla Pubblica Istruzione Paolo Benesperi per ragionare di asili nido e di interventi finanziari della Regione Toscana a favore dell’Infanzia, ma si trova davanti una platea semi-vuota. Presenti dall’inizio solo gli assessori provinciali Carla Roncaglia e Paolo Nanni e per i comuni elbani solo il rappresentante di Rio nell’Elba e il capogruppo della minoranza capoliverese. L’assessore Riccardo Nurra del comune di Portoferraio, recuperato con il telefono cellulare, arriva poco dopo, ci sono anche rappresentanti della ASL e nessun altro. E dire che Benesperi è venuto qui a dire agli enti elbani di darsi una mossa, le disponibilità regionali ci sono quelli che mancano sono i progetti. Al solito: amministratori elbani (con poche eccezioni) sempre pronti a buttare la croce addosso agli altri, ma incapaci di attingere alle risorse disponibili per mancanza di iniziativa e progettualità. In una zona dove complessivamente solo il 6% dei microcittadini aventi diritto usufruiscono del servizio. Se ne esce con un impegno quello del comune portoferraiese di fungere da capofila per la elaborazione di progetti che diano risposte differenziate anche per quegli agglomerati che producono un numero relativamente basso di utenti di quei servizi. Si parla tra l’altro anche di riapertura dell’Informagiovani. Poi Benesperi lascia la compagnia e Roncaglia e Nanni conducono una conferenza stampa che sposta l’attenzione sui Corsi di Formazione Professionale: Si parte da un consuntivo del triennio dei CFP gestiti all’Elba cifre e titoli che abbiamo già fornito ai nostri lettori e qualche nuovo dato interessante: in controtendenza con il continente la maggior parte degli allievi dei corsi che si tengono all’Elba è donna. E notizie sul programma 2003 in cui spicca (a parte la ripetizione del corso per operatori subacquei che ha avuto fortuna nella prima edizione) i nuovi corsi alberghieri, nuovi davvero perché agganciati strutturalmente alla scuola ed all’imprenditoria: per dare effettiva capacità occupazionale all’intervento e perché la frequanza dei corsi “valga” come la frequenza di una prima classe di Istituto Professionale del settore. La ancor nebulosa applicazione della Legge Moratti impera, non si sa ancora quale sarà il grado di regianilizzazione di una scuola che per intanto ha nei fatti visto diminuire (in controtendenza con l’Europa) l’età per il compimento dell’obbligo scolastico. E questa che la Provincia sta sperimentando con i Corsi alberghieri elbani potrebbe essere una sorta di cantiere di prova per l’organizzazione della nuova istruzione professionale in Toscana.


Paolo Benesperi

Paolo Benesperi