"M'immagino che questa non sia la prima chiamata che ricevi da Marciana Marina - esordiva il nostro interlocutore - questa mattina..." Invece era proprio la prima, anche se poi ne sarebbero seguite diverse altre, che poi erano solo i fili terminali di una serie di chiamate marinesi, due o tre diversi gomitoli di telefonate con (in qualche caso buffe) accuse incrociate di "aver cantato", di aver tradito qualche dichiarato o sottinteso patto di riservatezza, senza che una delle numerose persone "sospettate" che fosse una, avesse la benchè minima responsabilità dell'uscita di quelle notizie, almeno quanto riguardava la nostra specifica pubblicazione. Tra le cose più divertenti è stata la lettura filopasqualiana dell'uscita di Elbareport, che ha condotto un candidato della destra, che evidentemente si e visto scoprire qualche giochino di troppo, a prendere ad improperi un altro incolpevole signore marinese con il quale pensiamo di aver conferito una mezza volta e negli anni '80. Questo filone di indagini (lo diciamo a beneficio di Torino e soci) fa acqua da tutte le parti, può essere spacciato per buono solo a chi negli ultimi 30 anni in luogo che all'Elba abbia vissuto in Tanzania. Pasquale è per noi un elemento prezioso e da preservare, come i Panda, proprio perché con i suoi vezzi, le sue bizze, con le sue propensioni alla "vipperia", coi suoi caffetani oltre ad essere il nostro opposto filosofico e stilistico, è una fonte inesauribile di prese per i fondelli. Nel periodo del suo massimo fulgore amministrativo abbiamo scritto su di lui e sui suoi amici delle cose terrificanti per cattiveria. Abbiamo sempre riconosciuto a Pasquale due cose: il riuscire a prendere piuttosto sportivamente le parole più avvelenate che gli abbiamo dedicato dalle colonne dell'Unità, ed il fatto di essere piuttosto vispo (elemento non disprezzabile in un'isola che talvolta appare in decisa deriva tontocratica). Ma è un po' poco per diventare, sulla soglia dei 60 anni, dei pasqualiani (o pasqualini?), dei portatori d'acqua o di teh e pasticcini a lui e a qualche sua antica amica carampana. Coltiveremmo invece una bizzarra aspirazione, quella di vedere la sinistra smetterla di prendersi a bottigliate sulle palle da sola, alla Tafazzi, e decidersi a vincere (soprattutto contro sé stessa) per governare la Marina, che sarebbe anche il caso e l'ora.
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