A proposito di una conferenza sul dolore e i malati terminali Desidero ringraziare la sezione elbana del Tribunale dei diritti del malato per aver organizzato nei giorni scorsi, insieme a Cittadinanza Attiva della Toscana, l’incontro sugli Hospice e sulle cure palliative nelle fasi terminali della vita. Il dr Domenico Gioffré è riuscito a presentare il delicato argomento in modo coinvolgente, evidenziando una pluralità di aspetti che riguardano il malato terminale e la sua famiglia. Nel corso dell’incontro sono risuonati concetti come: centralità della persona, approccio globale, umanizzazione della medicina e della relazione con il paziente, cura domiciliare e senso del dolore. Si è parlato del dolore inutile contro il quale, purtroppo, si fa ancora poco, forse anche a causa di un certo modo di intendere il ruolo e gli ambiti della medicina. L’incontro è risultato utile anche per far comprendere l’importanza di intervenire su questo fronte creando, da un lato, luoghi per la cura (hospice) e potenziando, dall’altro, la cura domicilare dei malati terminali. Ciò consentirebbe di offrire cure mediche insieme ad assistenza psicologica e spirituale. La stessa Regione Toscana è chiamata a dare pieno compimento al programma di realizzazione degli hospice, un programma che registra ritardi in quasi tutte le province. In Italia ci sono circa 250 mila malati terminali e di questi solo il dieci per cento riceve terapie adeguate che tolgono il dolore e la maggior parte dei sintomi importanti. Si parla così della necessità di una legge nazionale per potenziare le strutture pubbliche in modo da offrire assistenza ai malati terminali, a quelli oncologici e a quanti sono affetti da malattie degenerative progressive. Appare quanto mai urgente intervenire su questo versante perché la fase finale della vita possa diventare un’esperienza umana in senso pieno (preoccupandosi di dare più vita ai giorni che restano).
marotti busto