Il Parlamento sollecita politiche adeguate alle peculiarità delle regioni insulari. Si tratta quindi di migliorare i collegamenti e le infrastrutture di trasporto (porti e aeroporti) nonché di compensare i sovraccosti, soprattutto energetici, dovuti alla loro posizione geografica. Occorre poi tutelare il patrimonio culturale e naturale, sviluppare il turismo e favorire la diversificazione economica. Sforzi aggiuntivi vanno realizzati nel contrasto all'immigrazione illegale. Adottando con 473 voti favorevoli, 26 contrari e 35 astensioni la relazione di Francesco MUSOTTO (PPE/DE, IT), il Parlamento precisa anzitutto che l'insularità costituisce «una caratteristica geoculturale che potrebbe eventualmente essere sfruttata mediante una strategia per lo sviluppo», ma anche «un handicap permanente che rende la situazione ancora più difficile per quanto riguarda la competitività di queste regioni». I deputati invitano pertanto la Commissione a adottare un approccio più flessibile nei confronti delle isole nella formulazione delle politiche e in materia di legislazione. Ritengono infatti che le isole registrino costi pro capite più elevati della media in relazione alle infrastrutture di trasporto e ambientali nonché alle loro esigenze energetiche e che spesso incontrano maggiori difficoltà ad attuare alcune parti dell'acquis «che può non aver tenuto pienamente conto delle loro specificità». Auspicano inoltre che la Commissione si avvalga maggiormente della possibilità, offerta dal trattato, di adeguare le politiche comunitarie che potrebbero avere ripercussioni negative sullo sviluppo economico, sociale e territoriale di queste regioni «al fine di porre rimedio, per quanto possibile, ai principali problemi specifici che gravano su ogni regione o gruppo di regioni insulari». Nel riconoscere che varie disposizioni concrete a favore delle regioni strutturalmente svantaggiate sono state inserite nei regolamenti sui Fondi strutturali 2007-2013, i deputati deplorano tuttavia che il Consiglio non abbia accolto altre importanti proposte del Parlamento, come la possibilità di aumentare il tasso di cofinanziamento per le zone che hanno più di un handicap geografico o naturale. La Commissione è pertanto invitata a esplorare, nell'ambito dei programmi operativi, ogni via che offra a tali regioni la possibilità di attuare misure relative alle opere infrastrutturali «che sono così tanto necessarie». In proposito, il Parlamento ritiene che, per affrontare in modo più soddisfacente gli svantaggi permanenti di tali territori, le politiche di aiuti di Stato esistenti e future dovrebbero essere attuate con maggiore flessibilità, «in mancanza della quale si verificherebbero inaccettabili distorsioni di mercato nell'UE». Invitano pertanto la Commissione a tenere meglio conto del bisogno delle isole di usufruire dell'accesso al mercato unico alle stesse condizioni delle regioni continentale e, a tale riguardo, sottolineano che migliori collegamenti di trasporto dovrebbero costituire una priorità in tale settore, soprattutto nel caso di porti e aeroporti. Andrebbero poi riesaminate le condizioni per i contratti pubblici in materia di trasporti al fine di rimuovere eventuali ostacoli relativi agli obblighi di prestazione di servizi pubblici in modo da facilitare i collegamenti di trasporto con le regioni insulari. Il Parlamento insiste inoltre affinché l'approccio transettoriale all'attuazione delle politiche comunitarie venga applicato soprattutto alle isole che costituiscono una parte fondamentale della dimensione marittima europea. Al riguardo, richiama in particolare l'attenzione sulle isole lontane dai grandi centri abitati che incontrano difficoltà in materia di accesso e di prestazione di servizi e hanno costi più elevati, in particolare per quanto riguarda i trasporti, e si trovano quindi in una situazione di svantaggio competitivo. I deputati incoraggiano pertanto gli sforzi compiuti ai fini di una politica marittima comunitaria in grado di stabilire forti relazioni commerciali, economiche e politiche nonché una cooperazione tecnica con i paesi limitrofi. La Commissione è inoltre esortata a studiare la possibilità di consentire la concessione di aiuti di Stato alle regioni insulari dove i costi per il combustibile e l'energia «hanno chiaramente conseguenze negative sulla competitività delle comunità locali». Le fluttuazioni significative del costo dei carburanti possono infatti «rendere considerevolmente più oneroso il trasporto tra le regioni insulari e l'Europa continentale». Pertanto, i deputati sostengono che, nei prossimi orientamenti sugli aiuti di Stato a finalità regionale, un regime che consente aiuti operativi dovrebbe essere esteso a tutte le regioni insulari che non sono Stati insulari o isole interne. Allo stesso tempo, il Parlamento invita la Commissione a dare priorità alla sicurezza energetica delle isole e ai finanziamenti destinati allo sviluppo e alla realizzazione di progetti per la produzione di energia avvalendosi delle nuove tecnologie e di fonti energetiche rinnovabili nonché a promuovere l'uso efficiente dell'energia nel rispetto della tutela dell'ambiente e della conservazione delle bellezze naturali. Più in generale, ritiene che occorre prestare particolare attenzione ai settori di attività economica maggiormente prevalenti nelle isole, segnatamente l'agricoltura, la pesca, il turismo e l'artigianato. Invita pertanto la Commissione ad assicurare che le sue iniziative tengano sempre più conto delle esigenze specifiche delle isole in questi settori. In proposito, ritiene che il turismo rappresenti per la maggior parte delle isole «una risorsa primaria per la creazione di ricchezza che ha un'influenza diretta sulla crescita di altri settori». E' quindi «imperativo» realizzare una politica integrata atta ad assicurare la sostenibilità del turismo insulare. Tale politica, inoltre, dovrebbe essere accompagnata da una campagna di informazione europea che preveda la creazione di un marchio di qualità e di origine insulare. Agli Stati membri è poi chiesto di assicurare una protezione efficace delle peculiarità ambientali, culturali e sociali delle regioni insulari tramite misure quali l'elaborazione di adeguati piani di sviluppo regionali e il controllo delle costruzioni e dell'attività edilizia. Dovrebbero anche adottare, in cooperazione con la Commissione, programmi integrati di conservazione del patrimonio culturale e delle risorse ambientali. Il Parlamento, d'altra parte, sollecita gli Stati membri a tenere pienamente conto, in sede di preparazione dei loro quadri strategici di riferimento nazionali e dei programmi operativi, della priorità di sostenere la diversificazione economica nelle zone con svantaggi naturali. Incoraggia poi le comunità insulari a fare uso degli strumenti finanziari e di gestione JASPERS (Assistenza congiunta ai progetti nelle regioni europee) e JEREMIE (Risorse europee congiunte per le micro, le piccole e le medie imprese) al fine di sfruttare le risorse disponibili per lo sviluppo regionale e di promuovere la crescita delle micro, delle piccole e delle medie imprese, incoraggiando la diversificazione delle economie insulari e promuovendo la crescita fondamentale mediante lo sviluppo sostenibile. La Commissione è poi invitata a esaminare le conseguenze dei cambiamenti climatici sulle regioni insulari e soprattutto l'aggravamento dei problemi esistenti, come la siccità, nonché a promuovere, di concerto con gli Stati membri, lo sviluppo e l'applicazione di tecnologie adeguate o di altre misure per far fronte a tali problemi. Dovrebbe poi prestare particolare attenzione allo sviluppo della banda larga e a promuovere misure per risolvere le difficoltà specifiche connesse con la fornitura di servizi nelle regioni insulari, quali i servizi per la salute e di telemedicina, di e government e di assistenza ai cittadini. I deputati considerano che l'immigrazione illegale dal mare «è uno dei principali problemi cui si trova confrontata l'UE» e che nel corso dello scorso anno la pressione migratoria è stata particolarmente intensa in particolare nelle isole del Mediterraneo, «che sono chiamate a sostenere un onere del tutto sproporzionato, semplicemente a causa della loro situazione geografica». Accogliendo quindi con favore la proposta di creare squadre di intervento rapido alle frontiere, invitano la Commissione a esaminare la necessità di creare un corpo europeo di guardie costiere per assistere contestualmente tali regioni e gli Stati membri nella sorveglianza delle frontiere esterne dell'UE. Ribadiscono inoltre il sostegno alle iniziative e alle attività attuate da Frontex e chiedono che tale agenzia controlli, su base continua, l'impatto dell'immigrazione illegale sulle comunità insulari. Allo stesso tempo, esortano la Commissione e Frontex a intervenire tempestivamente a sostegno delle isole al fine di alleviare l'immediata pressione ad affrontare tale problema assicurando nel contempo il debito rispetto dei diritti umani. Il Parlamento, infine, propone alla Commissione e alle altre istituzioni di designare il 2010 come Anno europeo delle isole.
alba tra giglio ed argentario ridotta