Come si fa a far passare in secondo ordine una buona notizia come quella di un’azione di volontariato condotta da 300 persone che si muovono da un’isola per pulirne un’altra, organizzati da una istituzione come un Parco Nazionale e da un’associazione seria come Legambiente? Semplicissimo, basta che della cosa si occupi anche la Soprintendenza Archeologica! E così i trecento volontari (in grandissima parte signore e bambini) che nella mattinata di domenica 25 Maggio erano saliti sulla motobarca Ulisse a Marciana Marina, Portoferraio e Porto Azzurro, appena sbarcati sull’Isola di Pianosa con l’intento di pulire Cala Giovanna dai rifiuti, hanno trovato ad accoglierli degli imbarazzati Carabinieri. I Militari dell’Arma notificavano agli sbalorditi organizzatori (tra i quali oltre Legambiente c’era il Commissario del PNAT Ruggero Barbetti) una diffida della Soprintendenza ad avvicinarsi al sito archeologico della Villa di Agrippa alla comitiva, ritenuta evidentemente dalla Soprintendenza Archeologica cone una sorta di orda vandalica che avrebbe potuto arrecare chissà quali danni. “E’ un atteggiamento semplicemente incredibile – dichiara un Umberto Mazzantini molto arrabbiato - un’offesa tanto per una istituzione conservazionistica come è un Parco Nazionale, che per una associazione come Legambiente, che tra l’altro collabora con iniziative come “Salvalarte” con il Ministero dei Beni Culturali e Soprintendenze. Ma è un’offesa soprattutto per le tante persone che hanno generosamente risposto al nostro invito. E pensare che avevamo dichiarato in quale zona avremmo operato ed anche segnalato per nostro conto, per scritto nel volantino delle avvertenze ai Volontari, l’opportunità di non avvicinarsi alla Villa di Agrippa per non urtare “suscettibilità”. Ma non crediamo debba finire qui – riprende il consigliere nazionale del Cigno Verde – è probabile che Legambiente risponderà a questi assurdi comportamenti con una protesta ufficiale ed una richiesta di spiegazioni. Chiaro che non abbiamo ragione di urto alcuna con le Forze dell’Ordine che hanno fatto il loro dovere – continua Mazzantini – ma con chi ha concepito questa diffida ne abbiamo assai. Forse non è piaciuto che in una precedente occasione i “vandali” di Legambiente abbiano liberato la zona da quintali e quintali di sporcizia che negli anni si erano accumulati per l’incuria di chi quei siti doveva curare! Quando si pulisce un posto da tanta robaccia si dimostra che prima era sporco, forse in questo abbiamo, allora, sbagliato?” Ma nonostante l’incazzatura allo sbarco, è stato eccellente il risultato operativo ottenuto nella giornata pianosina. I Volontari, molti di quali mettevano per la prima volta i loro piedi sull’Isola Piatta, non si sono limitati ad eseguire diligentemente il programma fino in fondo, i rifiuti sono statio rimossi oltre che da Cala Giovanna anche da Cala dell’Alga e da Cala del Bruciato. Al termine della giornata sono stati raccolti solo negli appositi sacchi circa 20 metri cubi di rifiuti più un’altra mole di materiale ferroso, gomene, reti da pesca, accatastati a parte. E Mazzantini ci tiene a sottolineare che al bilancio della giornata vanno aggiunti i circa 1500 sacchi (150 metri cubi grosso modo) di sporco prelevato dalle coste dell’isola da Legambiente in precedenti occasioni. Tra quei rifiuti c’erano quelli “archeologici, cioè tolti dall’area interdetta ai “vandali” – spiega sarcastico Mazzantini - che comunque mentre espletavano il loro lavoro oggi hanno potuto vedere altre persone aggirarsi tranquillamente in quei posti”. Crediamo di sentirci autorizzati a ringraziare almeno a nome di tutti i nostri lettori chi è andato a ripulire una delle nostre isole, a spendere una giornata per ridare un po' decenza ad un pezzo del nostro Arcipelago. E crediamo di sentirci autorizzati anche a definire inconcepidile e preoccupante il comportamento di una Soprintendenza, che ha dimostrato in questa occasione di essere vicina alla sensibilità degli isolani quanto la Terra a Saturno.
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