Egregio direttore, La mia , vorrei precisarlo sin dall’inizio, non è una semplice denuncia del disservizio statale all’isola d’Elba, ma soprattutto una richiesta impellente al sindaco di Portoferraio, affinché la nuova sede centrale delle Poste italiane nella nostra città sia fornita immediatamente di panche o sedie per le persone anziane e handicappate. Arrivo a questo punto al racconto di una giornata (la mia) del 12 marzo scorso alle 9,30 circa di uno statale (insegnante) alle Poste italiane nell’unico ufficio presente in questo momento a Portoferraio. Entro nella nuova sede e trovo: 4 sportelli per c/c e pensioni di cui solo 2 aperti, più 2 sportelli per altre operazioni, di cui uno solo aperto. A questo punto: Constato che c’è una coda di circa 30 persone (che pochi minuti dopo supererà le 40, tanto che la coda uscirà fuori dallo stabile). Constato che non esiste alcuna sedia o panchina né fuori né dentro lo stabile per far sedere le persone anziane o handicappati che dovranno attendere più di mezz’ora in fila. Constato che per una persona anziana è molto difficoltoso giungere alla sede centrale (e unica) . Constato che, nonostante la marea di persone accalcate, non esiste una macchinetta per prenotare il posto, cosa che reca inevitabilmente nervosismo fra il pubblico e impedisce ad un anziano di riposarsi fuori dalla calca. Constato che la sede è priva di buche per le lettere. Constato che, ironicamente, esiste anche uno sportello con la sigla “amica dell’utente”, ovviamente vuoto. Constato che esistono due docce, pardon, due uffici per la “consulenza”. Constato che il direttore, pur essendo i primi giorni di apertura e quindi particolarmente difficili, non è presente. Constato che, pur essendo aperti 2 sportelli su 4, al n. 4 c’è un’impiegata che sta svolgendo lavori burocratici per cui certamente il servizio al pubblico è subalterno. A questo punto inizio a protestare, a voce alta per essere sentito da tutta la folla, per il disservizio generale riportando le constatazioni sopra elencate. Protesto per il fatto che non sia aperto almeno il terzo sportello, pur essendo presente l’impiegata. Protesto per come veniamo trattati, tipo carro merci, e senza tagliando di prenotazione. Arriva la vice direttrice che, gentilmente, mi dice che il direttore non è presente e mi dice gentilmente di soprassedere. Chiedo alla vice direttrice, gentilmente, di far aprire almeno il terzo sportello. La vice direttrice chiede gentilmente all’impiegata di interrompere il suo lavoro e di mettersi a disposizione del pubblico. L’impiegata si rifiuta. La vice direttrice, gentilmente, dopo alcuni minuti torna a fare la richiesta all’impiegata, che si rifiuta. Protesto, sempre ad alta voce, con l’impiegata facendole notare di aver disobbedito ad una richiesta precisa di un suo superiore. Dopo un certo periodo di tempo l’impiegata ritiene di aver adempiuto al suo arduo lavoro ed apre lo sportello. Disgraziatamente toccherebbe a me presentarmi allo sportello e “vigliaccamente” faccio passare prima di me una signora che deve ritirare la pensione. L’impiegata le chiede la carta d’identità, la signora fa presente che è conosciuta da tutti, compresa lei, l’impiegata risponde (non gentilmente) che la conosce, ma che comunque ci vuole la carta d’identità e che se ci fosse stato un impiegato meno gentile di lei (!!!) si sarebbe rifiutato di darle i soldi. Ripasso alle 12,55 per fare un ulteriore versamento: ci sono dieci utenti al massimo, ma ai quattro sportelli ci sono quattro impiegati compresa la gentile vice direttrice.
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