Nel teatrino della Biscotteria è andata in scena qualche giorno fa l’opera buffa “Tutto il bilancio della Polipo de Medici granfia per granfia” tratto dal noto best-seller (breteller avrebbe detto Bob) “Tutto quello che avreste voluto sapere sulla Polipo, che avete avuto anche il coraggio di chiedere ma poi non v’hanno fatto vedere un cazzo”. Un evento che ha scatenato un bel po’ di bolleggiume (effervescenza) nella vita della Città di Cosimo (poveromo, si sarebbe meritato gli intitolassero qualcosa di meglio). Dopo la battaglia in consiglio comunale ci attendevamo pronunciamenti a raffica da parte delle forze politiche,fattispecie dalla sinistra: in effetti parte Carlo Rizzoli: Le chiediamo le dimissioni degli Assessori competenti o no? Ecco ci siamo detti, ci siamo, ora sentiremo cosa ne pensano gli altri partiti. Ma dal sancta sanctorum null’altro esce se non il classico assordante silenzio. Mettiamo in moto i nostri informatori. “Sì in effetti si stanno accordandando su un documento comune del centrosinistra – ci dicono – stanno definendo i dettagli”. Sarà questione di minuti pensiamo fiduciosi e prevedendo uno spazio in pagina, ma niente, e passa un giorno, passa l’altro e pensiamo al consesso dei maggiorenti alternativi ulivo-rifondaroli impegnati in una riunione-maratona un conclave . Uno aggiunge una virgola al comunicato, un altro dice che bisogna dimostrare più decisione e che lì ci va un punto, si apre un democratico dibattito d’un par d’orette al termine del quale passa una linea di mediazione: punto e virgola e non se ne parli più! Nel frattempo però qualcuno si è scordato di come era la bozza originale e chiede una rilettura garantista, si discute su quale era la bozza originale e dopo un’altra oretta si decide che siccome non si è sicuri, si prenderà una bozza a caso e che sarà definita “bozza”, senza attribuirgli ufficialmente il titolo di “originale” la decisione è assunta con tutti i voti a favore meno un astenuto per motivi religiosi ed un addormentato. Si dà finalmente lettura alla bozza, ciò fatto si stabilisce che essendo ora di cena è il caso di aggiornare la riunione al primo giorno feriale successivo. Ci torna in mente il titolo di uno spettacolo “militante” “L’operaio conosce 100 parole il padrone 1000, per questo lui è il padrone) ci scappa una parafrasi: “La destra ha capito che chi non comunica non conta un cazzo quindi (magari a leccate e grugniti) comunica, la sinistra non lo ha capito, per questo comanda la destra”