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Controcopertina: Il comune di Marciana difende l'autovelox

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 13 marzo 2007

In relazione a quanto abbiamo letto sugli organi di stampa, in particolare sia sulla testata giornalistica presente sul web "Tirreno Elba News" che sul settimanale LISOLA, entrambi datati 6 marzo 2007, a proposito dell'autovelox posto nel Comune di Marciana, in Via dei Gabbiani, crediamo sia nostro dovere intervenire per chiarire la posizione dell'Amministrazione Comunale, senza percorrere la strada dei luoghi comuni, peraltro già intasata da altri, ma citando esclusivamente fatti e dati numerici inconfutabili. Innanzi tutto è doveroso chiarire di cosa si parla. Trattasi della Strada Provinciale 25, Procchio/Marina di Campo, della lunghezza totale di Km 5,7, nella quale, come in altre, il Prefetto di Livorno ha consentito l'installazione di dispositivi e mezzi tecnici di controllo della velocità e del traffico, autorizzandoli con proprio decreto prot. n. 21/02/dep/SSS già dalla fine dell'anno 2002. Tale decisione è stata assunta dopo "avere analizzato sia le caratteristiche del traffico" che interessa tali percorsi, sia "le tipologie dei fenomeni infortunistici registrati sulle stesse". Il regolare nulla osta al posizionamento di 2 Autovelox, chiesto alla Provincia di Livorno dal Comune di Marciana il 26/06/2006, è datato 19/07/2006. Precisamente il tratto di strada particolarmente vigilato dall'autovelox è lungo circa 900 metri e deve la propria pericolosità a più fattori concomitanti, di seguito elencati: 1. Percorso che per circa 750 metri, nella direzione Procchio/Marina di Campo, trovasi in discesa e che si conclude con apparente ampia curva, tale da invitare alla alta velocità; 2. La zona, divisa nella Loc. Marmi a monte della via e nella Loc. Literno a valle, è abitata da molte famiglie residenti e frequentata inoltre da numerosi turisti estivi; 3. Per ogni lato della strada si contano 17 entrate che sboccano sulla provinciale, in media 1 ogni 27 metri circa, inerenti sia percorsi comunali che accessi ad abitazione private; 4. Giova ricordare che lungo tale arteria sussistono almeno 2 attività commerciali (1 officina meccanica ed 1 negozio di agraria), che convogliano sul luogo un maggior numero di automezzi, contribuendo all’incremento del traffico e quindi del conseguente pericolo; 5. L'esistenza di 5 fermate dell'autobus, utilizzate anche per lo scuolabus giornaliero, impongono seri e decisi interventi, onde evitare qualunque rischio di disgrazie; 6. Il manto stradale, rinnovato da pochi anni, risulta particolarmente pericoloso in quanto viscido e scivoloso, soprattutto in caso di tempo avverso, tanto che in un primo momento il limite di velocità che venne fissato dalla Provincia fu di 30 Km/h. Solo successivamente, grazie all'interessamento dell'Ufficio della Polizia Municipale di Marciana, lo stesso fu portato agli attuali 50 orari, ritenuti un giusto compromesso tra sicurezza e scorrevole viabilità; Detto ciò è utile rimembrare quanto appreso, alcuni anni fa, durante l'obbligatorio corso di preparazione alla guida, ovvero il calcolo dello spazio di frenata. Infatti, ipotizzando la velocità di "soli" 70 km/h, tale dato è così ottenuto: · Il tempo di reazione è di 21 metri (70:10x3) ai quali si sommano altri 49 metri (70:10x7) necessari per l'arresto di veicolo, per un totale di 70 metri, in condizioni meteo ottimali; Quindi risulta chiara la minaccia per colui che percorre quel tratto ad oltre 50 km/h. Tale avvisaglia è ben impressa negli occhi e nella mente di chi abita nella zona, che da tempo chiedeva al Comune di intervenire, memore di numerosi incidenti, anche mortali, che spesso si sono verificati e che, infine, hanno indotto al perentorio intervento. Ad onor del vero si deve anche sottolineare che già nel corso del 2005 l'Amministrazione Comunale di Marciana tentò di limitare la questione predisponendo soltanto la cartellonistica inerente la segnalazione dell'autovelox, ma senza ottenere alcun risultato apprezzabile. Così come si deve dare rilievo alla pubblicità che nel 2006 fu effettuata prima dell'installazione del misuratore di velocità, tanto da ottenerne elogio anche sulle pagine del settimanale OGGI per merito della penna del Dott. Gaspare Barbiellini Amidei. Inoltre, per ben sottolineare l'esistenza dell'apparato tecnologico, a partire dal confine comunale si possono contare ben 3 cartelli di avvertimento nella direzione di Marina di Campo e 2 nel senso opposto, ai quali ne sarà presto affiancato uno nuovo lampeggiante. A questo punto, credendo di essere stati abbastanza esaurienti in premessa, non possiamo esimerci dall'esprimere alcune critiche inerenti quanto letto il 6 marzo 2007. Innanzi tutto ci complimentiamo sul tempismo del gruppo di AN, che auspica un innalzamento del limite di velocità su strada provinciale proprio mentre al Governo si agisce esattamente nel modo inverso, su vie che paragonate sono assai più sicure, inasprendo ancora le sanzioni per i trasgressori, così da ricercare spasmodicamente una via per poter finalmente ottenere la diminuzione degli incidenti che, spesso mortali, tempestano i tragitti quotidiani degli italiani. Detto ciò, risulta incomprensibile il concetto di "pericolo" che trapela dall'articolo, in quanto pare addirittura che una bicicletta al raggiungimento di 50/60 km/h sia esente dal rischio di incidente, senza peraltro comprendere quale potrebbe essere il motivo che darebbe origine alla "difficoltà nello stare sotto i 50 km/h", come se non si potessero utilizzare i freni!! Non condividiamo certamente la proposta di percorre la Via dei Gabbiani a 70 km/h, ovvero alla medesima stregua di molti tratti della FI.PI.LI., via di comunicazione ove, oltre a vantare doppia corsia per senso di marcia, non si contano certo 34 intersezioni in soli 900 metri!!! Inserirsi in quel tratto della S.P. 25 da una delle vie laterali, mentre gli automobilisti vi scorrono a "soli" 70 km/h, è una vera roulette russa. A tutti noi dispiace per chi incappa nella sanzione esclusivamente per sbadataggine, ma reputiamo che la priorità debba essere concessa al tentativo perpetrato di evitare danni ben peggiori, perché nessuno ha la possibilità in caso di sventura di giocare il Jolly. Cogliamo l'occasione per proporre una riflessione: perché si tenta di riabilitare i trasgressori e mai si elogia chi rispetta i limiti decisi dalle autorità preposte? Proprio in data odierna dalla pagine de "Il Sole 24 Ore" il giornalista Riccardo Chiaberge scrive un articolo intitolato "Cultura della velocità e tanta prepotenza", dove si afferma che "la cultura dominante degli italiani è ancora quella della velocità" dei parcheggi selvaggi e dei sorpassi azzardati, mentre la tolleranza zero dovrebbe cominciare proprio da noi cittadini, primi custodi del bene comune. Siamo certi che tali automobilisti virtuosi, coloro che rispettano la loro e la altrui incolumità, volentieri si adeguano a tali intendimenti di preservazione. E' mai possibile affianchiate l'ipotesi di educazione stradale quale materia scolastica con proposte bislacche quale quella di aumentare un limite di velocità in condizioni di viabilità similari? Possiamo fortunatamente ben affermare che l'obiettivo di rendere sicuramente meno pericolosa la transitabilità in questo luogo, scopo che ci eravamo prefissati inizialmente, è stato felicemente raggiunto: basti pensare a quale bassa percentuale corrispondano le sanzioni emanate al raffronto con il numero totale dei veicoli che vi transitano. Certo è logico che ogni sanzione corrisponda ad un importo introitato nelle casse comunali, ma certo non è il Comune di Marciana a determinarlo o ad auspicarlo. Inoltre, se l'infrazione è in molti casi di "solo" 10/15 km/h, ciò implicitamente indica un superamento del limite di ben oltre il 20/30%, cifra certamente non definibile come "bassa", sempre ricordando che ogni 10 km/h di trasgressione corrispondono a molti metri di frenata in più, che nessuno di noi può tollerare. Tutti sanno che senza prevedere sanzioni è difficile raggiungere un risultato pregevole come quello che oggi possiamo dimostrare. Concludiamo questo documento in qualità di automobilisti, quali anche noi siamo, consigliando a tutti, ciclisti compresi, di porre attenzione ai limiti di velocità, che spesso paiono incomprensibili, ma che sono a ragione studiati per rendere più sicuri i nostri e gli altrui spostamenti.


autovelox marmi

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