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A Sciambere del coniglione

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : domenica, 11 marzo 2007

Cari Lettori Chi fa questo mestiere si deve abituare a sopportare cristianamente (anche se è un non credente) le critiche ingiustificate, talvolta a non reagire alle provocazioni, ad "abbozzare". Per quanto personalmente mi riguarda ho imparato invecchiando a calmare i bollori e rispondere spesso con un alzata di spalle pure a chi gratuitamente mi insulta. C'è però una cosa che ha il potere di farmi inquietare e non poco, le cattiverie ingiustamente rivolte verso i miei collaboratori. Certo, le cose lasciate scritte su un blog da un anonimo coniglione (laddove pure togliendo il "ni" non si sbaglierebbe), dovrebbero lasciare il tempo che trovano, ma leggere a proposito di un lavoro di Attilio che aveva per oggetto Rio Elba "Tanto che se n'è accorto anche il vignettista di regime!" mi ha fatto imbestialire. Mi corre l'obbligo di far presente a questo riese evidentemente affetto da inguaribile "penecefalia", che "senza servi padroni non ce n'è" e in questo giornale non ci sono padroni" Quanto poi al caso di specie pensare di regimentare Attilio è come cercare di mettere le mutande ai gabbiani, non mi sogno di farlo io, figuriamoci un presunto capo politico. Non giudichi quindi il signore gli altri con il suo metro, non mi faccia più dire, come il Lustrino: "Avantì di parla' edùcati!" e non ci coinvolga nelle sue critichine spiritosille da cacasotto che non ha nome né cognome per cui è nessuno.


coniglio

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