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Controcopertina: Storia di una ragazza, di una targa e di una piazza

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : domenica, 11 marzo 2007

Cosetta Pellegrini, prendendo per rivolta a lei la preghiera spasmodica di Nanni Moretti al televisore che rimandava l'immagine dell'algido baffino: "D'Alema di' qualcosa di sinistra!", ha fatto di più: qualcosa di sinistra oltre che dirlo lo ha pure fatto. L'assessore al sociale del comune di Portoferraio ha compiuto un gesto se si vuole simbolico, che non avrà ricadute sui bilanci comunali, e che pure potrà appuntarsi idealmente sul petto come una medaglia. Cosetta ha annunciato che una grande piazza della nuova Portoferraio quella su cui si apre il più frequentato edificio scolastico/formativo della città della sarà intitolata ad una grande portoferraiese purtroppo scomparsa nel 1999 a soli 48 anni: la due volte isolana (nata a Cagliari e cresciuta nel cuore storico proletario ferajese di Via Palchetti) Annarita Buttafuoco, docente universitaria, storica, dirigente del movimento femminista, giornalista e scrittrice di levatura nazionale, uno dei più lucidi cervelli che l'Isola può vantare di avere concesso in uso al resto d'Italia e del mondo. L'amministrazione ha praticamente accolto un suggerimento che era stato avanzato (a più riprese) da Elbareport e da alcuni cittadini, dedicando la sua più importante piazza scolastica ad una concittadina che era stata grande nel campo degli studi e nel campo promozione dei diritti delle cittadine e dei cittadini. Un eccellente esempio per chi transiterà un giorno dopo l'altro in quella piazza. Ce ne rallegriamo (abbracciandoli) con la sua mamma Lella e con il suo fratello Marco, con tutti gli amici quelli che ad Annarita hanno voluto bene e l'hanno stimata. C'è però in questa vicenda che un po' ci commuove, anche un aspetto buffo, ironico, che avrebbe divertito non poco (e forse da lassù la diverte) la nostra cara amica. Annarita ha "sfrattato" infatti un precedente titolare della piazza, che il peggior sindaco portoferraiese dell'Italia repubblicana e la più sgangherata giunta che si ricordi, avevano voluto dedicare nientemeno che a Paul Harris, un avvocato americano che non trovando meglio da fare, un giorno si inventò il Rotary, sodalizio che ebbe molta fortuna, soprattutto per la sua aspirazione a soddisfare la libido esclusivistica dei borghesi, bempensanti, reazionari, e piccoli picccoli di tutte le profonde province del mondo occidentale. La piazza ora porta il nome di una ragazza giunta molto in alto, ma che i primi gradini che aveva salito li aveva fatti con e grazie a Lella, che le scale dignitosamente le puliva per vivere e per far studiare i suoi ragazzi, magari pure le scale dove passavano le signore rotaryane piene di sussiego e col nasino in su. Vero è che il comune ha mitigato l'essersi macchiato lo "sgarbo rotaryano" (che è un reato appena appena meno grave della lesa maestà) trovando all'alta memoria di Mister Harris una piazza di ripiego, ma anche qui l'ironia può metterci il becco, perchè piazza Harris si chiamerà quella dove si affaccia in nuovo contestatissimo ufficio unico di Poste Italiane, come dire che intanto la targa di questo signor Chiccazzé si è avvicinata all'ufficio postale, il passo successivo speriamo sia quello di impacchettarla e spedirla al paese natale di Paul Harris, perchè è giusto che ognuno, nel bene e nel meno bene, si gestisca la memoria dei suoi cittadini scomparsi.


itc cerboni + grande

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