Se ne era parlato fin dall’istituzione del Parco Nazionale, ma oggi, l’ipotesi d’istituire un’area marina protetta sta diventando una realtà. Tutto parte dalla richiesta del Comune di Capoliveri al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio di avere un’area marina protetta nelle acque prospicienti il territorio di propria competenza. Una proposta che il comune elbano aveva sottoposto all’attenzione del Ministero dell’Ambiente già nel novembre del 2001 e relativa ad un’area di 4.200 ettari, composta da due grandi aree, quella nel versante Sud-occidentale compresa tra lo Scoglio della Triglia e Punta Calamita e quella Nord-orientale tra Capo Calvo e Mola. Si tratta di una zona che presenta un rilevante interesse per le caratteristiche naturali, fisiche e biochimiche, con particolare riguardo alla flora e alla fauna marine e costiere oltre che per l’importanza scientifica, ecologica, culturale, educativa ed economica che potrebbe rivestire, tenuto anche conto che quest’area risulta compresa interamente nel Santuario Internazionale dei Cetacei. Sulla base di questa iniziativa del Comune di Capoliveri ed i colloqui intercorsi tra il Ministero dell’Ambiente e l’Ente Parco nel corso di un primo incontro tecnico preliminare tenutosi la scorsa settimana, è stato convocato per martedì 27 maggio, presso la sede della Direzione per la Difesa del Mare del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, un incontro, oltre che con il Parco, con le Amministrazioni comunali dell’Arcipelago. “Un’opportunità – ha detto il Commissario del Parco Ruggero Barbetti - da non perdere. Il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano è , con riguardo all’Isola d’Elba, esclusivamente un Parco a terra, ma siamo convinti che non possa essere scissa la valutazione tra valore naturale dell’ambiente marino da quello terrestre. La conservazione sostenibile del nostro mare è il certificato di garanzia per coloro che vorranno trascorrere le loro vacanze nelle nostre isole. L’Arcipelago Toscano rappresenta il più grande parco marino d’Europa nel Santuario Internazionale dei Cetacei e l’istituzione di un’area marina protetta significa valorizzare il nostro ambiente. Gli obiettivi sono quelli della tutela delle risorse mediante la regolamentazione delle attività che vieti del tutto la pesca a strascico e quella subacquea e, allo stesso tempo, privilegi quella dei residenti, sia pescatori professionisti che amatoriali – in quanto anche la pesca è un connotato storico e culturale della popolazione – autorizzandola in modo equilibrato con la conservazione delle risorse.” Una strada che il Parco ha intrapreso con determinazione, anche in virtù degli impegni finanziari assunti dal Ministero dell’Ambiente con specifico decreto, in attuazione del programma generale di investimenti nelle aree marine protette in via di istituzione. E’ opportuno, infine, precisare che l’istruttoria tecnica preliminare per l’istituzione dell’area marina protetta non prevederà necessariamente modifiche all’attuale dispositivo istitutivo del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, ma potrà portare ad un decreto ministeriale che integri le attuali misure di protezione ambientale a mare, attraverso l’istituzione di una riserva marina o di ulteriori misure di salvaguardia.
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