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A Sciambere della violenza circumdiscotecara

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 02 marzo 2007

Credo che, con dei miei amici di cui non faccio i nomi, adesso stimati padri di famiglia e professionisti, abbiamo battuto certi record negativi legati al sabato sera. Per un mese, mi sembra fosse agosto, ogni volta che andammo in discoteca si tornava a casa con le osse rotte per qualche rissa, e con la macchina semidistrutta da qualche incidente, contro muretti o coetanei ubriachi come noi. Oggi vedo che è cambiato poco, vedo che ci sono sempre le risse, ci sono sempre gli incidenti, ma .attenzione! ora ci chiudono le discoteche, ora si'che si è risolto il problema! Le hanno provate tutte a farci stare piu'tranquilli da un po' di anni a questa parte: chiusura anticipata dei locali, divieto di introdurre alcolici, test dell'etilometro, posti di blocco continui ogni fine settimana, ambulanze fuori le discoteche, poliziotti in borghese dentro, addirittura preti e psicologi che a un certo punto entravano nella pista e ti facevano la romanzina. Cosi', all'Elba e in Italia, si risolvono le cose: paletti a destra e sinistra, limitazioni e catene. Cosi'si è cercato di risolvere anche tanti altri problemi: c'è violenza negli stadi? Allora si chiudono per 15 giorni, si fa vedere che si è fatto qualcosa , e poi si riaprono. Videogiochi e film violenti? allora si vietano ai minori, e così se ne parla di più e tutti acquistano e guardano più di prima. In "Arancia Meccanica" il giovane Alex , violentissimo e criminale, veniva obbligato dal sistema a vedersi, con gli occhi sbarrati, giorni e giorni di immagini anestetizzanti, per poi diventare più cattivo di prima. Siamo tutti piccole arance meccaniche? Ci sarà vietato anche di vedere la tv e di leggere pericolosi libri da qui in avanti? E'solo questo che sa' fare la società del Grande Fratello? E non sto parlando di Orwell, parlo della casa in cui si riversano dieci casi umani, con le loro ignoranze e le loro superficialità, la loro imbecillità, e poi li si fa passare per dei miti, che quando escono dalla vetrina diventano star nazionali, da strapparsi i capelli per un Fedro che rutta o per un Rocco che parla di Pasolini non sapendo nemmeno chi è. Cosi'ci vogliono i nostri Grandi Fratelli? Così mansueti da poter stare mesi e mesi chiusi in casa a vedere la Elia che si tira con la Yespica, a vedere Pappalardo che minaccia di ammazzare qualcuno, a vedere la Hunziker che per sorridere a Pippo Baudo guadagna un milione di Euro, quando il mì babbo dopo aver lavorato cinquant'anni prende 500 euro al mese? Se così ci vogliono io credo che allora i nostri cari psicologi da quattro soldi hanno capito poco, non hanno capito che così incompresi, così ghettizzati, così sfruttati, così presi per il culo, i nostri cattivi ragazzi appena gli riaprono il Deco' lo sfasciano per davvero. Mauro Meoni Giusto oggi parlando con una collega mi sono ritrovato a ragionare sul niente di nuovo sotto il sole delle risse, ricordando di essere cresciuto in un tempo in cui le noccolate volavano molto ma molto più frequentemente di oggi e le denunce a seguito di noccolate assai meno, un tempo in cui se ti presentavi per du' lividi al pronto soccorso era pure capace che ci uscivi con tre. Come dire che dopo averne prese e/o date, a nessuno gli passava pel capo di denunciare quello con cui "s'era preso", fatto che peraltro favoriva la spontanea e naturale riconciliazione tra i contendenti. Ma a chi mi ponesse la (un po' fallica) domanda se era meglio prima o è meglio ora risponderei che erano tempi diversi. Sul filo delle diversità tra le due ere, voglio notarne una che secondo me è importante, anzi decisiva per capire l'oggi: allora a pestarsi a sangue erano soprattutto i maschi adoloscenti (più o meno tutti) quelli che si scazzottano attualmente sono più grandi, perchè? che cosa è accaduto? E' accaduto che si è allungata di fatto l'adolescenza culturale, poichè donne e uomini fatti nella maggioranza dei casi continuano ad essere "figli" fino ai 30 e passa. Costoro non hanno da pensare ad un proprio nucleo familiare, alle scadenze, ed in molti (troppi) casi neanche a come procurarsi il denaro che bruciano. Spesso sono foraggiati da miei coetanei genitori che magari fanno sacrifici per alimentare il consumismo dei loro eterni pargoli. Sarei curioso di conoscere un dato statistico: la percentuale di coloro che avevano caricata la sveglia tra le sette e le otto del giorno dopo tra le vittime della strada, tra coloro che provocano incidenti, tra quelli che si calano e pippano, tra quelli che si stonano, tra quelli che si scazzottano in discoteca. Ma immagino che sarebbe una percentuale irrisoria. Non concordo quindi con la tua demonizzazione dei paletti e delle regole, che anzi sono le cose che ci distinguono (una volta tanto in positivo) dagli scimpanzé e dai bonobo. Sarei assolutamente favorevole ad esempio all'assoluto divieto da parte di certi esercizi di spacciare (il verbo non è casuale) quella sostanza psicotropa il cui abuso è infinitamente più pericoloso dell'uso della cannabis: l'alcol. E se qualcuno storcesse il naso e parlasse a questo proposito di libertà violate lo inviterei a vedere come si comportano altri governi (ad esempio quelli scandinavi o l'Australia) che sotto il profilo delle garanzie delle libertà dell'individuo mi paiono un pelino avanti a chisto paese d'o sole. Sul tuo ragionamento "televisivo", noto che è ormai acclarato che la rappresentazione della violenza servita in dosi massicce ai bambini (come accade) ne influenza negativamente la formazione del carattere, ed aggiungo che comunque che il pericolo maggiore viene dalla TV imbecille, quella infarcità di voyeurismo a cui ti riferivi, e quella che fornisce modelli comportamentali di plastica, perfettamente berlusconiani, della finta libertà della topa all'aria, con la reificazione e mercificazione dei corpi (in primis femminili) alla ricchezza di denaro usata come parametro per stabilire non solo il "valore" di un essere umano, ma anche quali diritti matura, e perfino la sua dignità. Da questo letamaio di incultura, di ignoranza ostentata come virtù, da questa dottrina secondo la quale non si è se non si ha, e che non si è se non si appare, nasce e si alimenta l'esasperazione della competitività (gratuita ed inutile) all'interno del nostro quotidiano, la giustificazione dei liberismi sconfinanti nella libertà di sopraffazione che hanno nei rapporti interpersonali violenti un naturale, direi quasi conseguente, approdo. Ciò chiarito per chiudere con la tua chiusa, chi, fuorviato da una TV demente, non controllato dal genitore assente, privato della guida di una scuola impotente, esce di casa per andare deliberatamente ad ubriacarsi, a scazzottarsi, a drogarsi ed a sfasciare, è comunque indifendibile: non è un rivoluzionario (nell'accezione più nobile del termine), è un immaturo ed è una povero fava.


vecchio ospedale frontale porta

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fortezze lucchetto

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