La Torre incombe, non esistono confini che non siano prestabiliti e gestiti, nel 2044, confini della città e dell’esistenza, ogni gesto controllato e programmato, i Protocolli Nautilus sono lo schermo dietro cui nascondere il totale annullamento dell’individuo a vantaggio di un falso interesse collettivo, di cui solo gli “eletti” riescono a beneficiare. Futuro, ma fino a quanto distante da oggi? Potere in nome del potere, l’Io annientato in nome di una condivisione forzata della realtà, da cui non si può scappare perché non se ne è protagonisti, l’uomo e le sue azioni solo sono un oggetto di un piano codificato, attuato attraverso la distorsione virtuale e forzata dell’esistenza. Virtuale è il quotidiano, i volti di ciascuno, mentre fuori, oltre il controllo delle Torri, l’unica umanità vera rimasta, quella dei disperati, relegati fra i confini dell’immaginazione e dell’inimmaginabile, nasconde gli ultimi drammatici bagliori di vita. Ma la guerra si combatte al di qua del limite dei derelitti, dove ancora sia possibile agire percependo l’incalzare di un potere falsamente protettivo, la bidonville è un buon rifugio, ma sposta l’attenzione dal dramma vero, dalla causa verso l’effetto. MÈNE, TEKEL, PERES. « Mène: Dio ha computato il tuo regno e gli ha posto fine. Tekel: sei stato pesato sulle bilance e sei stato trovato mancante. Peres: il tuo regno è diviso e dato ai Medi e ai Persiani ». In queste tre parole è racchiuso tutto quello che sappiamo e tutto quello che potremmo mai sapere. In queste tre parole è racchiusa la nostra fine. Prego Dio, prego che abbia pietà di me, di tutti noi. Potere, democrazia, controllo, solo una cosa alla fine resiste, solo l’uomo conta davvero e fa la storia. Anche nel 2044. Michele Castelvecchi Andrea Barsacchi 2044 Valter Casini Editore € 16,00
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