Nei giorni scorsi Legambiente Arcipelago Toscano aveva segnalato lavori in corso nel grande ed isolato faro di Monte Grosso, di proprietà dell'ex calciatore del Livorno Igor Protti, che sorge su un'altura a picco sul mare nel comune di Rio Marina e nel Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano, ieri l'amministrazione comunale ha emesso il seguente comunicato. «La Polizia Municipale e l'ufficio Edilizia Privata del comune di Rio Marina hanno compiuto un sopralluogo a Montegrosso, Cavo, anche in seguito a segnalazioni riportate dalla stampa locale. Dalla verifica risulta che sul posto non è stato trovato nessun mezzo o materiale che facesse pensare a imminenti interventi edilizi, se non una recinzione perimetrale al corpo di fabbrica principale, posta presumibilmente per ragioni di pubblica incolumità pubblica. Allo stato attuale, non sono state rilevate azioni suscettibili di rapporto per violazioni a strumenti e regolamenti edilizi vigenti». La stringata informativa del Comune è abbastanza contraddittoria: Legambiente segnalava lavori in corso e già realizzati: «il soffitto completamente demolito, comprese le travature, gli elementi in ferro e gli arredi caratteristici della costruzione (cupolino, ringhiere, parapetti, ecc); i grandi aggetti in granito giacciono sparsi accanto alla struttura ed alcuni mostrano evidenti lesioni, rotture, fratture che sembrano dovuti alla loro asportazione; l´interno, tranquillamente accessibile, ormai un ammasso di macerie non asportate con pericolosissimi travi ed oggetti metallici in bilico. Il tutto in prossimità della Grande Traversata elbana (Gte) il percorso trekking più frequentato dell´Elba». Inoltre Legambiente «non essendo presente in loco nessun cartello di cantiere attestante le concessioni, la natura dei lavori, i progettisti e la ditta esecutrice ed essendo il cantiere "delimitato" da una rete in materiale plastico verde evidentemente in stato di abbandono». E' strano che per il comune tutto questo non configura «imminenti interventi edilizi» Ed è ancora più strano viste le dichiarazioni rilasciate al quotidiano on-line Greenreport.it, e ripreso dai giornali locali, dall''architetto responsabile della ristrutturazione Marco Cardenti: «Si tratta di un progetto di ristrutturazione di un complesso di abitazioni già esistenti, senza ampliamenti, quindi. Il Faro appartiene alla famiglia di Igor da tanto tempo e alcuni anni fa ha deciso di ristrutturalo. Abbiamo ovviamente chiesto la concessione edilizia che il Comune di Rio Marina ci ha dato nel giugno del 2006. Sulla base anche dei pareri espressi dall'Usl, dall'Ente Parco e dalla sovrintendenza di Pisa». E rispondendo a Legambiente che chiedeva come mai non fosse presente «nessun cartello di cantiere attestante le concessioni, la natura dei lavori, i progettisti e la ditta esecutrice» e che faceva notare che il cantiere era delimitato da una rete in materiale plastico verde evidentemente in stato di abbandono, il progettista spiegava che «Il cartello ce l'ho messo io e se ora non c'è vuol dire che è caduto. La recinzione era già stata rimessa a posto prima di Natale e se ora è caduta non lo so. I lavori, tra l'altro, al momento sono fermi. La zona non è facile da raggiungere e io non sono tutti i giorni lì. Verificherò che cosa è successo. Tra l'altro va segnalato che la strada per arrivare al faro non è di Protti perché è vicinale, ma nonostante questo è già stata ripulita a sue spese e sarà anche da lui rimessa completamente a posto» ed aggiungeva: che «E' tutto in regola e per ristrutturare era inevitabile smantellare e quindi fare quegli interventi. Ma i graniti sono stati appoggiati in terra perché abbiamo l'obbligo di rimontarli, tutto deve essere fatto come era prima perché ce lo impone la sovrintendenza. E questo vale anche per i colori, dobbiamo mantenere quelli originali». Secondo Cardenti al posto del faro «Saranno fatte alcune abitazioni». Quindi appare ben strano che il comune di Rio Marina dica che «non è stato trovato nessun mezzo o materiale che facesse pensare a imminenti interventi edilizi se non una recinzione perimetrale al corpo di fabbrica principale, posta presumibilmente per ragioni di pubblica incolumità pubblica», visto che lo stesso tecnico incaricato dice che gli interventi sono in corso e che quella recinzione è stata posta per delimitarli. Inoltre le foto scattate dimostrano con tutta evidenza che i lavori sono stati iniziati e che interessano non solo la demolizione del tetto e dei solai, ma anche l'asportazione degli aggetti in granito. spostati in un altro luogo di quello che è in tutta evidenza un cantiere in corso con tanto di recinzione e cartello installato e scomparso. Così come è evidente che la nota del Comune di Rio Marina, le dichiarazioni dell'architetto Cardenti e le segnalazioni degli escursionisti e le foto di Legambiente non coincidono.
faro montegrosso interno