Stavamo quasi per resuscitare il nostro archeologo del 3003, (ma dobbiamo tenerlo in serbo per altri più delicati compiti) per osservare come questo popolo elbano stia diventando sensibile alle mode, trovando il sistema per uniformarsi alle tendenze anche in un campo particolare come la violazione degli articoli del codice penale. I reati che si compiono su quest'isola da un po' di tempo in quà vanno "a mandate". Orellanno (un anno fa) andavano di moda le mardole d'appartamento (mardola = martora, mustelide, in senso figurato "scaltro, ladro") e ogni treperdue (frequentemente) ci toccava scrivere: "....si sono introdotti nottetempo ..."; quest'inverno l'isola sembrava diventata sede di un raduno internazionale di "zombamogli" (zombare = percuotere)e noi giù a scrivere un giorno sì e l'altro anco: "Dopo l'ennesimo litigio familiare ....." Da qualche settimana impazza la moda di un altro tipo di reato "lo sbirillamento etilico". A leggere le nostre cronache si direbbe che le strade dell'Isola d'Elba siano percorse in continuazione da frotte di briaconi (etilisti) al volante impegnati in una sorta di singolare torneo: "a chi n'acciacca di più e poi tela" (giochiamo a chi ne investe la maggior quantità e poi si dilegua?). Questa pericolosa deriva verso l'emulazione di comportamenti delittuosi ci preoccupa per il futuro e ci pone un serio interrogativo: metti caso che a uno gli piglia di rinverdire l'antico e barbaro uso di frullare dalla finestra un cantero di piscio (gettare dalla finestra un pitale ed il suo naturale contenuto) si va a giro tutti coll'elmetto o coll'ombrello?
vaso da notte