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I lettori ci scrivono

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : sabato, 17 febbraio 2007

Schiopparello: meno case più aberghi Nella serata di Giovedì si è tenuto presso i circolo Concordia di Schiopparello un incontro fra la popolazione e l'amministrazione. Vorrei che qualcuno, fra tutti il Sindaco, spiegasse agli abitanti di Schiopparello che aspettano da anni di potersi costruire una prima casa e (che proprio lui in campagna elettorale ha illuso di poter fare, tempo 6 mesi dalla sua elezione) come mai su tutta la piana di Schiopparello sono stati concessi solo 1500 metri quadri di costruzioni nuove, mentre alla società Acquabona che costruisce per lucro sono stati concessi 1500 metri quadri + altri 500 di servizi. E che dire dei 500 metri quadri che sono stati concessi alla società che gestisce l'azienda agricola Chiusa? Siamo stati presi in giro una volta sui tempi di attesa, e una seconda sui contenuti, di fatto impedendo che un comune mortale con pochi mezzi finanziari e soprattutto con poche conoscenze che contano, che magari con sacrificio si è comprato un pezzetto di terra o lo ha ereditato dai genitori possa costruirsi una casa. DI QUESTO PASSO LE ABITAZIONI POPOLARI CHE IL SINDACO HA PREVISTO NON BASTERANNO A COPRIRE NEMMENO UNA PARTE DELLE RICHIESTE! Marco M. L'ultimo faro Egregia redazione, ho appena letto, con angoscia ed enorme tristezza, la notizia sull'"eventuale" demolizione del faro di Monte Grosso. PER FAVORE, fate che questo NON avvenga. E' uno degli ultimi luoghi rimasti quasi intatti, che ci àncora alla straordinaria bellezza che fu l'Isola. Sono 57 anni che vengo, frequento con grande assiduità l'Elba (Cavo). Ho scelto l'isola come luogo dove sposarmi, dove i miei nonni e genitori sono sepolti (c'è un posto anche per me e mio marito.....ma più tardi possibile!) e dove magari passare l'agognata pensione! Ho visto e vissuto i cambiamenti, molte volte da me non condivisi (spiaggia, pagoda a Frugoso, cementificazione un po' troppo invasiva etc) ma anche il Faro NO! Per favore! Isabella Sigismondi Chiamiamola Guerra Simulata Caro direttore, mi chiamo Francesco Gentili (specifico il mio nome perché non sopporto chi si nasconde dietro falsi nomi) ho letto il tuo articolo a fronte del raduno di soft air che io chiamerei “guerra simulata”. Con la presente voglio esprimerti la mia solidarietà e dirti che condivido in pieno il tuo articolo di commento. Saluti. Francesco Gentili


carta penna calamaio

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