Non sarà una tipica «domenica del granito», come centinaia di appassionati in questi anni hanno imparato ad apprezzare, ma una «domenica del minerale». Proprio così, il «popolo delle passeggiate» va in trasferta e tocca, nella prossima escursione in programma, il versante orientale dell’Elba, contraddistinto da ematite e pirite, le millenarie miniere di ferro, i bacini abbandonati, i colori rosso cupo e amaranto degli ossidi. Annunciata come la maggiore fra le novità di questa nuova stagione di passeggiate all’aria aperta − organizzate dai tre consorzi dell’Elba occidentale (Costa del Sole, Caposantandrea e L’Elbavoglio), insieme al centro escursionistico Il Viottolo e all’Associazione culturale San Piero − domenica si inaugurerà l’esplorazione dell’anello orientale dell’isola. L’appuntamento con la quinta giornata della rassegna è alle 10 al palazzo del Burò di Rio Marina. «Da lì punteremo al cantiere Bacino – anticipa Umberto Segnini, anima del Viottolo – e attraverseremo la valle del Giove, il più grande scavo a cielo aperto dell’Elba, ricco di ematite e pirite. Poi sarà la volta del suggestivo cantiere delle Conche, nei pressi del quale incontreremo un laghetto artificiale dalle insolite tonalità rossastre. Dopodichè arriveremo a Rio Albano, zona costellata da una serie di piccoli laghi prosciugati e da canyon in miniatura, abbandonati alla fine degli anni ’70 quando l’età dello sfruttamento delle miniere all’Elba iniziò a chiudersi». Dopo la pausa pranzo sulla cima del monte Calendozio (220 metri), «che richiama alla memoria i paesaggi marziani di certi film», scherza Segnini, ci dirigeremo alla torre del Giogo, un’antica fortificazione che domina dall’alto Rio Marina, costruita dagli spagnoli attorno al 1400 e da loro stessi distrutta tre secoli dopo come rappresaglia all’invasione della zona da parte dei francesi. Si dice che proprio su quella torre così singolare avesse messo gli occhi anche Napoleone, durante il suo esilio all’Elba, e che l’imperatore intendesse costruire sulle ceneri di quella fortezza la sua terza villa. Propositi abbandonati dopo il rientro in Francia e le disavventure dei «cento giorni». L’ultima tappa prima del rientro a Rio Marina (previsto attorno alle 15.30), dove i partecipanti potranno visitare il Museo minerario eccezionalmente aperto per loro.
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