Torna indietro

Provenzali interviene in Consiglio sui beni culturali toscani

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : mercoledì, 21 maggio 2003

Il Vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana Leopoldo Provenzali è intervenuto nel corso del dibattito che si è svolto in aula sulla Comunicazione dell’assessore Zoppi, in merito al progetto di autonomia speciale per la gestione dei beni culturali. “La riformulazione dell’art. 117 della Costituzione” – ha spiegato Provenzali – “che viene effettuata con il disegno di legge La Loggia di revisione dell’organizzazione dello Stato in senso federalista, porta a fare chiarezza una volta per tutte. Infatti esso elimina alla radice la materia del contendere, escludendo la possibilità di competenze concorrenti fra Stato e Regioni. In modo tale da sradicare quella tendenza, divenuta ormai patologica, a sollevare sistematicamente conflitto di competenza presso la Corte Costituzionale. La giustizia amministrativa e la suprema Corte da un paio d’anni sono paralizzate in Italia perché purtroppo alcune Regioni e in particolare la Toscana, hanno trasformato questioni giuridiche delicate in occasione di lotta politica. Così qualsiasi provvedimento del governo nazionale è diventato materia di eccezione, dalla legge Finanziaria in giù. Ora, se viene introdotta nell’ordinamento una misura chiara, solare, che elimina le occasioni di conflitto, la circostanza non può che essere accolta con estremo favore. Quanto allo specifico dei beni culturali, la distinzione tra tutela e valorizzazione dei beni culturali appare assolutamente ragionevole e con essa la chiara distinzione tra le competenze statali in tema di tutela, e quelle regionali in materia di valorizzazione. Questa ripartizione ha la sua ratio nella necessità di impostare una disciplina omogenea sul territorio nazionale per un patrimonio della collettività che non può essere confinato entro logiche municipalistiche. Al contrario la valorizzazione, il marketing territoriale, le strategie turistiche locali sono chiaramente da lasciare in mano agli enti locali e alle energie imprenditoriali presenti là dove esistono giacimenti culturali, musei, monumenti, ecc…”.


anfora

anfora