Intervento del Consigliere comunale e regionale di An Marcella Amadio «Dopo la significativa cerimonia del 10 febbraio in Prefettura dove sono state ricordate le migliaia di Italiani massacrati dai comunisti di Tito e la tragedia delle foibe, in Consiglio provinciale è stata scritta una pagina desolante che la dice lunga sul tasso di democrazia di certa sinistra. La storia non deve e non può essere al servizio delle ideologie e tutta la sinistra dovrebbe recitare un “mea culpa” e non continuare a giustificare i partigiani titini che trucidarono gli Italiani soltanto perché tali». «Vergogna, dunque, al Consigliere provinciale di Rifondazione Comunista Giannoni che si è presentato con la stella rossa jugoslava appuntata sul petto, dimostrando il più totale disprezzo per il dolore dei parenti degli Italiani infoibati. Viene da chiedersi se Giannoni e quelli che la pensano come lui, possano essere considerati persone intellettualmente e moralmente oneste, considerato che quasi inneggiano alle foibe, facendo prevalere la loro cosiddetta ideologia che non permette loro di riconoscere le atrocità commesse dai partigiani di Tito». «Sarebbe dunque auspicabile che il Presidente della Provincia Kutufà censuri il comportamento del Consigliere Giannoni, anche se, credo, non lo farà dal momento che lo stesso Kutufà ha gravemente sbagliato nell’invitare relatori così faziosi come il Consigliere regionale di Rifondazione Comunista del Friuli Venezia-Giulia e del Presidente dell’Istituto Storico della Resistenza in Toscana. Il signor Kutufà dovrebbe, infatti, spiegarci il criterio con il quale sono stati scelti i relatori. La commemorazione del 10 febbraio dovrebbe essere una giornata del ricordo e del dolore condivisi e non un’occasione per dare fiato a personaggi faziosi che offendono il dramma di tanti Italiani».
Marcella Amadio