ISOLA DEL GIGLIO: AMBIENTALISMO E COERENZA DI BROTHEL & CO Lo spunto per questo breve intervento mi è stato dato da due scritti, pubblicati in rete, con riferimento al convegno, svoltosi il 20 gennaio a Portoferraio, che ha avuto per protagonisti il Ministro dell’Ambiente A. Pecoraro Scanio e il Presidente del Parco M. Tozzi e per oggetto ovviamente le questioni relative al Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano. Nel primo di questi interventi l’Assessore Stefano Feri (v. Giglio News del 21 gennaio2007), con toni trionfalistici, parla di quell’incontro nel quale si sarebbe discusso di tutto e di più, a proposito del Parco, dell’economia dell’Arcipelago e, quel che più conta, ci spiega Feri, di nuovi e più collaborativi rapporti fra l’Amministrazione del Giglio e l’Ente Parco. Il tutto però senza entrare minimamente nei dettagli delle questioni (forse per non allarmare anzitempo i Gigliesi? ) che invece sono state affrontate, eccome! Infatti, nell’intervista rilasciata dal Ministro Pecoraro (e siamo al secondo intervento pubblicato sul sito www.greenreport.it.) si parla, a chiare lettere, di istituire aree marine protette, di regolamentare la nautica da diporto, di “turismo ambientale più largo” consistente nel “ridurre i picchi”……Insomma, si entra nel merito delle note faccende che rischiano di penalizzare pesantemente sia la fruibilità (i casi di Giannutri, Capraia, Montecristo e Pianosa insegnano) sia l’economia della zone interessate che si basa, è bene ricordarlo a qualche distratto, non tanto sulle attività tradizionali quali pesca, agricoltura, pastorizia, artigianato locale e via sognando da parte dei politically e “ambientally” corrects, bensì sul TURISMO. Quel turismo che, in parte già penalizzato dalle scelte scriteriate dell’attuale Amministrazione Comunale, vuole ostinatamente continuare a godere, pur rispettandole, le bellezze ed il mare della nostra Isola senza incappare nelle salatissime multe che la legge 394 prevede per chi sconfina nelle zone poste sotto tutela. E’ bene, a questo punto, ricordare ai Gigliesi quali siano le vere differenze fra chi governa ora, giovandosi di quei rapporti più idilliaci e collaborativi con l’Ente parco, con Pecoraro, con Tozzi e soci, che ci condurranno al Parco in mare e chi amministrava prima, magari discutendo accanitamente ma ottenendo per il rispetto della controparte per la coerenza dell’azione politica in campo ambientale. Infatti Feri che, con i suoi mentori collabora con l’Ente Parco e con Pecoraro, dimentica di riferire, al di là di quello che può aver svenduto, in termini di territorio e mare gigliesi, nel viaggio all’Elba del 20 gennaio, di aver, poco coerentemente, dal punto di vista ambientale, presentato il progetto (protocollo del Comune N°1446 del 23/2/2006) per una speculazione di circa 4700 metri cubi al Campese mentre chi c’era prima ha incluso, in quella variante di salvaguardia, l’unica di tutta la Regione Toscana, apprezzata dagli ambientalisti con la coscienza a posto, che tanto fa tribolare Brothel e soci e che ha bloccato la costruzione dei circa settanta appartamenti S.I.E. al Campese, i terreni prima edificabili della propria famiglia al Monticello. Che dire poi di altre operazioni speculative proposte, da alcuni autorevoli esponenti dell’attuale maggioranza di finti ambientalisti, sia in questi giorni che nel recente passato? Come dimenticare la scandalosa questione della “Santa Lucia” con la quale si vorrebbe sostituire, tramite la debole e insostenibile giustificazione del risanamento di un’area degradata adiacente alle mura di Giglio Castello, ad un prefabbricato fatiscente, realizzato abusivamente e sul quale pende l’ordinanza di demolizione, un congruo numero di appartamenti, in luogo magari di un molto meno impattante parcheggio pubblico di cui peraltro il Castello ha tanto bisogno? Concludo ricordando un’altra chicca, una specie di testamento amministrativo, lasciato in eredità alla prima Amministrazione Landini dall’allora sindaco Schiaffino, attuale capogruppo di maggioranza ma soprattutto ispiratore dei poco coerenti pruriti ambientalisti di Brothel e soci. Si trattava di una massiccia opera di cementificazione, immediatamente respinta dall’Amministrazione Comunale 1995-1999, finalizzata a realizzare in località Battino, in prossimità della piazzola dell’elisoccorso e della torre del Lazzaretto, un mostriciattolo di circa una settantina di appartamenti più quaranta camere d’albergo e lo specchietto per le allodole di una discoteca. Tutto quanto sopra citato completa il cursus honorum, del quale mi auguro che l’ignaro neo Presidente Tozzi vorrà prendere atto, di alcuni ambientalisti bifronti che allignano, e purtroppo governano, in terra gigliese.
torre del giglio porto