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Ma quanta energia consumano gli elbani?

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 13 febbraio 2007

Il PNAT convince prima Terna ed Enel Distribuzione, poi la Regione Toscana della necessità di uno stop per quello che riguarda il rinnovamento della rete di distribuzione di energia elettrica all'isola d'Elba. Un cavo sottomarino in sostituzione di quelli esistenti e una nuova linea sono stati progettati a causa dell'incremento esponenziale dei consumi di energia elettrica nell'isola, specialmente per fare fronte al sempre crescente picco estivo dovuto al dilagare dell'uso, spesso insensato, dei condizionatori d'aria. Ma quanto consumano in realtà gli elbani ? Questa è la domanda che intendiamo rivolgere alle aziende di distribuzione che devono giustificare la nuova opera su dati scientifici incontrovertibili e non solo su logiche industriali. Inoltre l'istituzione di nuove ZPS e aree di tutela dell'avifauna rendono ancora più problematica ogni ipotesi di nuovi tracciati per gli elettrodotti. Per questo intendiamo aprire un tavolo di concertazione il 28 febbraio p.v a Portoferraio presso la sede del Parco per discutere con tutte le parti in causa. D'altra parte, agli isolani che contestano la nuova opera dobbiamo nello stesso tempo domandare se sono disposti a consumare meno e a essere più efficienti nell'uso finale dell'energia. E a tutti dobbiamo far conoscere che si può produrre energia in modo rinnovabile e pulito, risparmiando sui consumi e evitando altre opere di grande impatto, solo se c'è la volontà politica di procedere su questa strada. Arcipelago no-oil è una delle parole d'ordine del Parco: se tutti si autoproducessero almeno il 10-15% di energia con pannelli fotovoltaici o mini-eolico e provvedessero con collettori alla produzione di acqua calda potremmo scrivere un nuovo piano energetico che ci porti a liberarci progressivamente da fonti inquinanti e opere impattanti.


mario tozzi geologo

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