Accorpare e ridurre i Comuni, a partire da quelli più piccoli ? “Non lo si è fatto in passato e mi sembra difficile che si possa farlo oggi” risponde l’assessore regionale alle riforme istituzionali Agostino Fragai. “L’impatto in Toscana sarebbe peraltro modesto – annota - Meglio investire sulle gestioni associate”. Di piccoli comuni, di quello che si è fatto in questi anni anni in Toscana e della riforma complessiva delle autonomie locali che riguarderà invece tutta la penisola, si è parlato stamani a Palazzo Panciatichi a Firenze, nel corso di un convegno organizzato nella sede del Consiglio regionale. C’erano i sindaci dei più piccoli comuni toscani, c’era assieme all’assessore Fragai e al consigliere regionale Gianluca Parrini anche il sottosegretario del Ministero dell’economia Antonangelo Casula. Un terzo dei comuni della nostra regione, 92 su 287, non ha più di 3.000 abitanti, 44 ne hanno tra mille e duemila. Ai più disagiati sono stati assegnati negli ultimi tre anni 6 milioni e 400 mila euro. Ed anche se la Toscana non è la regione con il record di piccoli comuni né quella con più amministrazioni, tante sono comunque quelle con grandi territori, spesso ricche di storia e cultura, ma pochi residenti. “ Ciò che fa identità – riflette l’assessore Fragai – non è come si gestisce l’anagrafe, come si spazzano le strade o come viene organizzata la polizia municipale. Anzi gestire meglio i servizi, risparmiando magari qualche cosa, può aiutare a rafforzare l’identità di un territorio, che è fatto d storia e cultura. Dobbiamo dunque investire sulle gestioni associate che in Toscana sono già tante, incentivare tutti quei comuni che stringono accordi per accorpare uffici o gestire insieme servizi. Nella riorganizzazione complessiva della macchina amministrativa a cui il governo sta ragionando potrebbero ben trovare spazio filosofie da anni praticate in Toscana”. “Su un piano invece che non coinvolge solo i piccoli comuni – aggiunge - dobbiamo riprendere in mano le funzioni trasferite in questi anni e decidere quali confermare e quali da riallocare. E’ quello che ho proposto nei giorni scorsi al tavolo degli enti locali: per una maggiore efficienza e perché sia chiaro chi fa che cosa, per semplificare la vita al cittadino e rispondere anche meglio e più rapidamente agli operatori economici del territorio”. Un’altra idea riguarda l’apertura di uno sportello unico dell’utente. L’assessore Fragai ha approfittato della platea per lanciare la proposta. “Penso ad un ufficio dove pubblico e privato possano integrarsi – dice - uno sportello a cui rivolgersi per acqua, gas, energia e telefono”. La proposta potrebbe far parte del riordino dei servizi publici locali. “E se anche le Poste fossero parte dell’accordo – conclude l’assessore – lo sportello, che diventerebbe un presidio del territorio, sarebbe anche una possibile soluzione per gli uffici postali a rischio di chiusura nei piccoli centri rurali”.
agostino fragai assessore regione