Se la posta in gioco non fosse altissima per l’intera città di Portoferraio e per la sua popolazione, la commissione urbanistica di martedì 13 maggio scorso, durante la quale è stata discussa (si fa per dire…) l’osservazione presentata dal Comitato Cittadini Attivi, agli intervenuti sarebbe sembrato di partecipare ad una farsa in piena regola. Una sorta di spettacolo tragicomico, dove all’ilarità suscitata dalle infelici uscite e dalle imbarazzate espressioni dei commissari di maggioranza (nell’occasione: il presidente Giusti accompagnato da Sirabella e Bucci, che non hanno profuso nemmeno una parola…), faceva eco il borbottio deluso dei cittadini presenti, testimoni di un cattivo spettacolo, degno di una sonora stroncatura. Perché gli spettatori, i cittadini portoferraiesi tacciati di essere “poco collaborativi” in risposta a puntuali osservazioni di ordine tecnico, sono rimasti non solo delusi ma esterrefatti di fronte all’atteggiamento dei commissari che hanno palesemente dimostrato di ubbidire ad ordini ricevuti dall’alto, se a fronte di precisissime e pertinenti puntualizzazioni tecniche, illustrate dal rappresentante del Comitato l’ingegner Stefano Provenzali, o non corrispondeva alcuna risposta o si rispondeva fischi per fiaschi. Due esempi emblematici. Alle contestazioni inerenti la strada Foci-Albereto, sulla quale i nostri Amministratori andavano rassicurando i cittadini e sulla quale anche il sindaco aveva promesso pubblicamente che non sarebbe stata fatta, mentre i portavoce del Comitato in oggetto venivano additati come dei gran bugiardi, veniva risposto con un “accoglibile parzialmente”, di cui ci sfugge ancora il senso… Se la strada è ipotizzata per alleggerire il traffico sull’arteria provinciale esistente, come può essere realizzata solo a pezzi (parzialmente…)?? A cosa servirebbe allora? E se il sindaco in persona ha promesso che sarebbe stata tolta, perché la risposta non è stata “accoglibile” e basta, senza quel “parzialmente” che presuppone invece che parte almeno venga realizzata?? Non parliamo poi del centro commerciale, per il quale il fatto che questo sia “ricavato” grazie ad una variazione illegittima del perimetro di una U.T.O.E. non conti niente. Dopo varie e certificate obiezioni, infatti, veniva risposto con un: “è stato pensato a servizio delle famiglie che abiteranno i nuovi edifici (PEEP etc.) di Val di Denari” che, poveracce, hanno un altro centro commerciale a circa duecento metri e altri tre nel raggio di cinquecento metri… un vero sacrificio raggiungerlo! Ci chiediamo allora perché altre simili previsioni non vengano pensate anche per i cittadini di Monte Tabari, delle Tre Acque o del Bucine, etc… che forse sono un po’ più sacrificati. Non sarebbe male, una vera pioggia di centri commerciali… Il risultato della serata, quindi, ha portato ad una sola risposta positiva (“accoglibile” senza riserve…) quando è stata presentata l’osservazione inerente le previsioni di nuovi locali per lavoranti, una lottizzazione privata sulla quale il comune, in un consiglio comunale del 10 febbraio scorso (N.B. due giorni prima della scadenza della presentazione delle osservazioni), ha deliberato per un incarico di progettazione per lo Studio Chetoni di Livorno. Sorgono spontanee due o tre domande: 1. Ma i nostri Ammnistratori sono così sicuri che il Regolamento Urbanistico così (malamente…) concepito vada in porto senza alcuna modifica, tanto da giustificare l’assegnazione dell’incarico ancor prima dell’inizio di un iter che, almeno in teoria, potrebbe portare anche a modifiche consistenti? 2. Ma se questo non accadesse e venissero apportate modifiche alla zona in oggetto, chi pagherebbe lo Studio Chetoni? 3. Chi ci sa spiegare come è possibile che, dall’istituzione pubblica di un comune, venga dato un incarico su una lottizzazione privata? Le stesse domande sono state poste in commissione. Risposte non si sono avute, ma l’osservazione sino a quel momento “non accoglibile” in circa due-tre minuti è divenuta “accoglibile”, senza specificare quale destinazione alternativa dare poi a questa area. Per la cronaca: d’ufficio i quattro punti sui quali era articolata l’osservazione del Comitato erano stati giudicati tutti non accoglibili, e venivano bocciati perché il comitato si era dimostrato poco collaborativo (ma come, siamo nati proprio a causa di questo Regolamento Urbanistico, abbiamo fatto assemblee, riunioni, abbiamo ingaggiato tecnici che ci stilassero le osservazioni, abbiamo avuto rappresentanti presenti a TUTTE le commissioni urbanistiche, etc…) oppure la risposta era rimandata a quella delle osservazioni dei gruppi politici di minoranza, che tra l’altro dovevano essere ancora discusse… E’ come dire ad una persona che si presenta ad un ufficio informazioni di avere la risposta dal cliente che, dopo di lui, si recherà allo stesso sportello… ma che razza di risposta è da dare a dei cittadini che chiedono spiegazioni legittimamente, avvalorando le proprie richieste con dati tecnici e riferimenti di legge ben precisi?? Altro malcontento è stato suscitato dalla “latitanza” dell’architetto Maltinti, redattore del Regolamento Urbanistico e capo dell’Ufficio Tecnico, che forse più dei commissari avrebbe potuto sciogliere dubbi e perplessità. Dopo aver fatto notare il fatto al presidente Giusti, come prima risposta – data da un dipendente comunale – ci veniva detto che la signora era stata tutto il giorno occupata e proprio non ce l’aveva fatta a partecipare. Allora perché alle ore 23, quando ha fatto capolino in sala consiliare per poi uscire subito, era sempre in comune? Poi ci è stato risposto che non era tenuta a partecipare perché si trattava di una commissione a carattere politico e che eventualmente avrebbe dovuto avere il permesso per intervenire e rispondere. Ci chiediamo allora che tipo di commissioni erano quelle che si sono tenute fino a pochi giorni prima, alle quali l’architetto ha partecipato e parlato ogni qualvolta se n’è ravvisata la necessità. La commissione ha forse subito qualche evoluzione in corso d’opera? Da questa ulteriore esperienza, il Comitato Cittadini Attivi ha avuto solo la conferma che la volontà dell’Amministrazione portoferraiese è quella di approvare questo Regolamento Urbanistico così com’è, senza venire minimamente incontro ai cittadini e ai loro diritti, scegliendo deliberatamente di penalizzare in maniera inaccettabile coloro che si trovano a vivere nella zona compresa tra Albereto, Val di Denari, Brunello, per precisa scelta politica (così come è stato ribadito pubblicamente più volte…). Volevamo ricordare ai nostri Amministratori che le tasse e quanto dovuto alle casse comunali, i cittadini di queste zona lo elargiscono puntualmente nella stessa misura degli altri portoferraiesi, non meriteremmo tutti un trattamento più equo? Vogliamo anche ribadire la fermezza del Comitato sul portare avanti la propria lotta a tutela di Portoferraio e di gran parte della sua cittadinanza, considerato che rappresentiamo circa 600 famiglie che, moltiplicato per tre numero medio dei membri di un nucleo familiare, fanno circa 1800 persone numero che, rapportato ai circa 11.000 residenti, rappresenta circa il 16% della popolazione. Una fermezza tale che porterà il Comitato ad organizzarsi e ad unirsi ad altre associazioni e gruppi di cittadini per portare avanti le proprie ragioni, anche all’interno delle opportune sedi legali, grazie a tutti i mezzi che la legge ci offre.
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