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Imbecilli fosforescenti

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 07 febbraio 2007

Egregio Direttore, devo confessarle una cosa: alle ultime elezioni ero quasi convinto di votare per Rifondazione, poi hanno candidato Caruso ed ho deciso di dare il mio voto ad altri, visto quello che ha detto questo guerrigliero de noantri sui fatti di Catania penso proprio di aver fatto bene. Ma Caruso non è il solo cretino fosforescente di tutta questa incredibile vicenda. Basta pensarci un momento per restare inorriditi dai torrenti di stupidità politica e dai fiumi di demagogia che sono sfociati nella morte di un povero poliziotto. Dunque: gli Ultras del Catania, tutti di destra ed estrema destra, aspettavano gli ultras del Palermo, tutti di estrema destra e di destra, per conciarli per le feste, per mimare la guerra che tanto vorrebbero fare per ridurci come l'Iraq del quale hanno appassionatamente appoggiato l'invasione (ma non i neonazisti che erano contrari perché antiamericani e filo-arabi, ma poi hanno votato per Berlusconi perché anticomunisti). Questi difensori della patria, delle tradizioni, della civiltà occidentale cristiana, della bandiera tricolore e che hanno goduto come pochi quando le forze dell'ordine hanno manganellato i dimostranti di Genova ed hanno inneggiato a carabinieri e polizia dopo la morte di Carlo Giuliani e il pestaggio di ragazzi nella scuola, questi stessi manigoldi fascisti hanno teso un agguato mortale e scatenato la guerra contro quegli stessi poliziotti che osannavano. Il primo a reagire è stato il sindaco di Catania, certo Scapagnini, famoso per essere il medico personale ringiovanitore di Berlusconi e suo sostenitore al momento di impianto di moquette craniale, stiramento di pelle, coccoloni e improvvise cacarelle assortite. Lo Scapagnini ha detto che contro i teppisti (che non chiama fascisti perché sennò non votano più per lui e il suo datore di lavoro) occorre il pugno di ferro. Me lo ricordo il Sindaco Scapagnini, lo spacciatore di elisir di lunga vita, che capeggiava e dava gentile e soddisfatto la parola a un manipolo di fascisti esaltati, nerovestiti, con saluti romani e scritte simil ventennio acclusi a che protestavano perché il Catania stava andare in serie C (mi pare). A andar male quel manipolo di neri eroi amici ed elettori dell'azzimato Sacapagnini, quei difensori dell'onore catanese, erano tra i partecipanti all'agguato contro la polizia, a andar bene erano tra i maestri, gli istigatori ed i complici degli ultras omicidi. Ma i cretini più fosforescenti di tutti sono quegli imbecilli livornesi che sventolano le bandiere rosse allo stadio e poi scrivono sui muri frasi di solidarietà i fascisti di Catania assassini. Compagni di odio. Imbecilli: se ci fossero ancora quei comunisti dei quali magari sventolate le bandiere, e non il bamboccio imbronciato Caruso, vi avrebbero già venuti a prendere a casa, vi avrebbero fatto il vuoto intorno, vi avrebbero preso a calci in culo per togliervi di mano quelle bandiere rosse di cui non conoscete storia, sofferenze e passione. Perché i comunisti italiani erano gente seria, sapevano che il nemico da combattere era l'eterno fascismo eversivo e squadrista che ha trovato un bel nido tra i teppisti e i delinquenti nelle curve del calcio, non un povero poliziotto, probabilmente non di sinistra, ma comunque un uomo del popolo.


Tifosi nazisti calcio

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