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A Sciambere: La granfia

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 20 maggio 2003

Per eccesso di stimoli anche comici si va in una specie di overload umoristico, se non ci siamo spiegati facciamo degli esempi. Sulle padelle affittate per 800 euro più IVA, potevamo costruire un “a sciambere” (chissà quanto ci costeranno i tegami, absit injuria verbis, assessore traduca etc); Idem sui commercialisti che vanno a nostre spese ad esplorare le fiere nautiche (a Cannes naturalmente, mica a Marina di Pisa), come dire mettiamo il bilancio dello Stato in mano a Cino Ricci (tanto ci capirà sempre più di Tremonti); Idem sugli stand affitati per 500 euro e tenuti vuoti (splendida promozione, chissà se abbiamo pagato pure un’hostess fantasma); Troppa roba, ci rendiamo conto che in questo bilancio da basso impero della Polipo ci sono tante di quelle chicche che uno veramente non sa che pesci prendere e rischia di fare come l’asino di Buridano (consulente non s’incazzi non ce l’abbiamo con lei, è un modo di dire). Ci hanno narrato che qualcuno si è pure incazzato perché udite udite, un Consigliere comunale, un eletto dal popolo, non dalla loggia o da un clan, ha osato nientemeno che controllare le fatture che noi paghiamo, vieppiù ha avuto l’ardire di ficcare il naso nelle spese di rappresentanza (!) La domanda che avremmo rivolto nel disgraziato caso fossimo ancora tra gli eletti del popolo sarebbe stata: “Rappresentanza di che e di chi?” E la successiva domanda sarebbe stata (avvertenza: per coglierne l’esatta sfumatura occorre essere profondamente elbani): “Ma te, chi mi rappresenti?”. C’è un raffinatissimo proverbio savonese che ci torna in mente a proposito e che proponiamo in versione italiana: “Sono tutti bravi ad essere finocchi col culo dell’altri” Sì, non sappiamo se alla cacciatora, in guazzo, lesso, ma ci pare giunta l’ora di cocelo ‘sto polpo, perché poi i polpi se invecchiano induriscono, ingrossano e vogliono mette’ la granfia dappertutto.


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