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A Sciambere della conferma

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 06 febbraio 2007

Succedeva proprio così, succede proprio così, come ha ben descritto il buon Mauro. Succede che quelle ragazze che passeggiano lungo la calata, intente a quelle lunghe “vasche” dal molo Gallo alla Torre del Martello, riescono a farsi notare dal ragazzo di turno che sfreccia con lo scooter o percorre quelle manciate di metri lentamente in macchina. Successe proprio così, con un colpo d’occhio, uno sguardo prolungato, un sorriso d’intesa, tra un sabato ed una domenica, tra due settimane di studio. Successe proprio così, che si iniziasse a vederci all’uscita dell’ITCG o del Foresi o lungo il muretto del campo sportivo. Succedeva proprio così, che troppo presto, o forse troppo tardi, arrivava l’estate, ed era la prima prova dura di resistenza, nata con uno sguardo. Successe che la prova estiva era stata superata, non senza difficoltà. E successe anche l’estate seguente, altra prova, il sorriso ammaliante continuava a reggere e superare le prove. Succede sempre così, che tra un’estate troppo corta ed un inverno troppo lungo, quella ragazza di Portoferraio diventa la tua donna, la donna della tua vita. Succede ancora così, che la scuola finisce ma l’inverno troppo lungo rimane e l’estate troppo corta scappa via. Succedeva sempre così, che si andava a cercare fortuna (?) in “continente”. Mi è successo che quella fortuna l’ho trovata, nel “continente”. Mi è anche successo che quella ragazza che faceva le “vasche” in calata mi abbia seguito e che sia diventata la mia donna. Succede che quando ti ritrovi in un ritmo frenetico come quello di una grande metropoli, rimpiangi di non essere rimasto in quell’inverno troppo lungo, che precede l’estate troppo corta, passeggiando su e giù per la calata, aspettando il sabato sera per andare al Club 64 ( oppure, fino a qualche anno fa, al Norman’s), o già Aprile per andare tutti insieme sulla spiaggia di Cavoli. Succede, nella metropoli, che ad un matrimonio non ci sia tutto il tuo bel paesello. Succede, nella metropoli, che ad un funerale non si sappia neppure chi sia ad esser passato a miglior vita. Succede, nella metropoli, che non sai neppure chi sia l’inquilino che ti abita di fronte. Succede, nella metropoli, che non fai caso al clochard che muore di freddo lungo un marciapiede. Tuttio ciò non è mai successo a Portoferraio, all’Elba. Non succede e non succederà mai, all’Elba. Succede che il sorriso rimane, sull’Elba, nell’inverno troppo lungo e nell’estate troppo corta. E fortunatamente rimane anche sulle labbra di quelle ragazze, ovunque esse vadano. P.D. Caro Pietro Una lettera come la tua dà a tutti noi che lo facciamo elbareport, il senso, la ragione, di un lavoro che molto spesso è ingrato. Ci fa capire che comunque vale la pena di continuare ad esserci ogni giorno, per gli elbani della porta accanto e per quelli seminati nel mondo. grazie sergio rossi


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