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Navigare con il bollino blu

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : martedì, 06 febbraio 2007

Il Ministero dell'ambiente ha siglato insieme al Ministero dei trasporti, Comando generale delle capitanerie di poto, Federparchi, Ucina, AssoNautica, AssoCharter, Assistenza mare Italia e Legambiente un protocollo tecnico per la nautica da diporto nelle aree marine protette (Amp). che è frutto del lavoro di un tavolo tecnico al quale, oltre i firmatari, hanno partecipano anche Marevivo e Wwf, e che ha definito «linee guida, standard di riferimento e proposte per il settore della nautica, intesa non solo come diporto, ma anche come comparto della locazione e del noleggio, nelle aree marine protette», attraverso «l'introduzione della premialità ambientale per la nautica nelle aree marine protette, mediante l'adozione di una regolamentazione concepita ad hoc nei decreti ministeriali di istituzione e aggiornamento e nei regolamenti delle aree marine protette. A tal fine, essendo in corso in tutte le Amp la redazione dei nuovi regolamenti o l'aggiornamento dei decreti istitutivi, è possibile avviare sin dalla prossima estate un processo di revisione delle regolamentazioni e delle zonazioni delle aree marine protette, che fornisca ai diportisti un quadro di regole uniformi, omogenee e condivise. Tale quadro di regole non si applica alla zona A e si limita alle zone B e C»*.* Si vuole così rafforzare (senza dimenticarne le debolezze) il ruolo delle aree marine protette come laboratorio avanzato dove sperimentare pratiche ecosostenibili di gestione della fascia costiera e della fruizione turistica magari da estendere in futuro al resto della costa. , e si auspica, in futuro, l'estensione delle migliori esperienze di gestione e dei più efficaci standard all'intero sistema costiero nazionale. Il protocollo classifica gli scafi «in funzione del potenziale impatto sull'ambiente marino, in ragione del possesso di requisiti ecologici e di compatibilità ambientale; la classificazione in funzione della dimensione (natante, imbarcazione, nave) permane nei casi in cui è funzionale alle ragioni di protezione». Per le imbarcazioni "a impatto minimo" o "eco-compatibili" saranno previste: preferenzialità nelle autorizzazioni, agevolazioni negli accessi, equiparazione ai residenti, tariffe scontate per i servizi e i canoni dell'Amp, ecc. Per quanto riguarda l'accesso delle unità da diporto alle zone B e C, si propone una regolamentazione «che esalti la premialità ambientale e incentivi gli utenti ad adeguare le unità circolanti agli standard degli scafi eco-compatibili. Tale regolamentazione comporterà quindi la possibilità di accesso in zona C anche alle navi da diporto, oggi escluse dalle Amp, ma solo se in linea con gli standard più recenti e restrittivi della Marpol 73/78 (l'Annesso IV, relativo al trattamento delle acque nere e delle acque grigie di bordo, entrato in vigore nel settembre 2003, e l'Annesso VI, relativo alle emissioni delle navi per diminuire l'inquinamento atmosferico, in vigore dal 19 maggio 2005). Si evidenzia, in proposito, che il turismo legato alle navi da diporto è in linea con i criteri di contingentamento e qualità dell'offerta turistica tipici delle finalità istituzionali delle aree marine protette». In ogni caso, rimangono tutti i divieti di rilascio a mare di inquinanti previsti dalla legge sui parchi 394/91 ed i divieti all'utilizzo di moto d'acqua o acquascooter e mezzi similari. Ulteriori agevolazioni potranno essere accordate agli scafi a impatto minimo o eco-compatibili per il possesso di sistemi di produzione di energia da fonti rinnovabili (fotovoltaico, solare termico, minieolico) o se trattate con pitture antivegetative a "rilascio zero". Per la sosta nelle Amp «le unità da diporto saranno classificate in funzione della dimensione (natante, imbarcazione, nave) rispetto all'attività di ancoraggio. L'ancoraggio sarà consentito in zona B e C, compatibilmente con le esigenze di tutela dei fondali, al di fuori quindi delle aree particolarmente sensibili, che ospitano praterie di Posidonia oceanica, altre fanerogame marine, coralligeno e altre biocenosi di pregio». Gli enti gestori dovranno realizzazione per ogni Amp una carta di sintesi dei fondali e segnalere le "aree sensibili" dove vietare l'ancoraggio; dei campi ormeggio; del monitoraggio delle aree soggette all'ancoraggio e al divieto di ancoraggio; di una carta ecologica, della sensibilità dei fondali e dell'eventuale impatto acustico. «Nelle zone B e C l'ancoraggio sarà consentito sui fondali inerti anche a breve distanza dalla costa, in deroga a eventuali ordinanze delle Capitanerie di porto, ove ritenuto possibile, in funzione delle caratteristiche della costa e della fruizione turistica. Tale deroga sarà concordata tra Ente gestore e Capitaneria di porto, a seguito di apposita istruttoria». Sarà stabilito un limite standard per la velocità di navigazione:la navigazione nelle zone B e C, sarà consentita a 5 nodi entro 300 m dalla costa, e solo in assetto dislocante e a massimo 10 nodi, nella fascia compresa tra i 300 m e i 600 m di distanza dalla costa. Per beneficiare delle misure di premialità ambientale, i proprietari degli scafi a impatto minimo o eco-compatibili (compresi i charter e i fornitori di servizi) potranno richiedere ai soggetti gestori delle Amp e alle locali Capitanerie di Porto il rilascio di un "bollino blu", realizzato allo da ministero e Ucina, da esporre a bordo.


giannutri barche

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