“L’obiettivo finale deve essere quello di un servizio idrico pubblico che non sprechi e dia ai cittadini acqua di qualità da bere. Tutto questo ci consentirebbe anche di ridurre una quota notevole di rifiuti sotto forma di imballaggi e bottiglie di plastica, oltre che di energia spesa nei trasporti e nello smaltimento.” Nel corso dell’incontro tenutosi oggi a Cecina e scaturito dalla comune volontà di collaborazione istituzionale, tra l’Assessore Provinciale alla Difesa del suolo, Anna Marrocco e il presidente dell’Ato5, Paolo Pacini, l’Assessore Marrocco ha preso visione della proposta del nuovo Piano d’Ambito per la risorsa idrica 2006/2010, in particolare degli investimenti sul territorio livornese. “Il Piano d’Ambito – osserva l’Assessore Marrocco – puntualizza alcuni obiettivi, come quello di spostare gli usi idrici dai prelievi in falda a quelli superficiali, che sono molto condivisibili. I cambiamenti climatici in atto però richiedono azioni incisive sul fronte della riduzione dei consumi e per questo rilevo che ci siano anche altre priorità che devono contestualmente trovare spazio nell’ambito delle risorse programmate. In particolare occorre sostanziare l’impegno verso la riduzione delle perdite di rete per abbattere il divario tra l’acqua prelevata e quella erogata, inserendo tra gli investimenti non solo la manutenzione e la riparazione puntiforme, ma anche il progressivo rifacimento della rete, spesso vecchia e irrecuperabile. Come pure occorre procedere all’istallazione su ogni singolo pozzo idropotabile dei contatori con teletrasmissione, così come richiesto dal Piano di Tutela regionale e come attivato dall’ente concedente Provincia per quanto riguardo gli usi industriali. A fronte della criticità quantitativa e qualitativa delle falde in Val di Cecina e nella piana costiera da Rosignano a Cecina, si impone la necessità di darsi l’obiettivo strategico di investire risorse specifiche per nuove opere di adduzione e distribuzione idrica pubbliche che siano finalmente disgiunte ed autonome rispetto alla rete industriale presente nella zona. Inoltre auspico che quanto attivato ormai da un anno per la Val di Cecina con il progetto Aretusa, sia sviluppato ed incrementato anche in Val di Cornia, rendendo maggiormente operativo il progetto Fenice per il recupero industriale delle acque depurate e collegando altri impianti di depurazione. Anche per l’Isola d’Elba il lavoro attivato da Ato è promettente, ma occorre intervenire ulteriormente sviluppando la rete acquedottistica pubblica con l’obiettivo di giungere alla piena autosufficienza idrica almeno nel periodo invernale. Il Piano d’Ambito, se integrato da queste osservazioni, sostanziate da finanziamenti specifici, potrà essere un ulteriore strumento utile per concorrere alla tutela della risorsa idrica, insieme alle azioni dell’Autorità di Bacino, della Provincia e Regione. “ Nell’ambito della riunione Marrocco e Pacini hanno anche concordato di dare il via ad una campagna sul risparmio idrico che solleciti le amministrazioni comunali a inserire nei regolamenti edilizi norme per il contenimento degli sprechi idrici nelle costruzioni, a partire dall’obbligo della rete duale per l’utilizzo delle acque grigie negli sciacquoni, e rivolta ai cittadini per l’utilizzo di filtri frangigetto per i rubinetti ed il recupero della (sempre più scarsa) acqua piovana.
Marrocco AnnaMaria provincia