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Controcopertina: La camminata ed il lavoro volontario del 28 gennaio

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 06 febbraio 2007

Recuperiamo la cronaca della penultima "Domenica del Granito" effettuata e la cui pubblicazione martedì scorso era saltata per un banale disguido. Ultima domenica di gennaio. Oggi c' è da pulire il sentiero che da Pomonte porta alla chiesetta di San Biagio. Monto in macchina e parto per Marina di Campo. La giornata è splendida e non fa neanche freddo. Dopo Campo apro il finestrino, la strada costeggia il mare ed io ne approfitto per farmi una overdose di salmastro. Un pieno di energia. Da qui a qualche ora mi servirà. Armati di falci, guanti, zappe e machete ci ritroviamo sugli scalini della chiesetta di Pomonte e partiamo. Al Fosso della Cerchiaia ci si divide in due gruppi. Il mio gruppo sale verso sinistra. Siamo una decina e tra un colpo di falce e l' altro cominciamo, tanto per cambiare, ad arrampicarci sui greppi. Il sentiero l' avevamo già "pulito" lo scorso anno ma stavolta dobbiamo andare più in alto fino al paese dimenticato. La particolarità di questi posti sono queste pareti o liscioni di granito con pendenze esagerate ma superabili senza troppe difficoltà. Guadiamo il torrente tra rocce levigate dall' acqua, ricoperte spesso dall' erbino e traballanti, occorre fare attenzione per non finire con i piedi in acqua. Andiamo sempre più in alto ed ogni tanto ci fermiamo a prendere fiato e a guardare l' unicità e la bellezza di ciò che abbiamo intorno. Su tutto e su tutti lo sperone del Capanne. Arrivati ad uno spiazzo tiriamo fuori dagli zaini i nostri panini, la meta del nostro percorso è ancora abbastanza lontana e non possiamo appesantirci. A pochi metri il torrente forma una cascata, un posto unico, le foto si sprecano. Io me lo immagino deserto e senza il minimo rumore. Allora aspetto un minuto e scatto. Di fronte ad un posto così il commento lo lascio a voi. Ed eccoci finalmente a ciò che resta della chiesa di San Biagio distrutta dal pirata Dragut intorno al 1570. Di questa costruzione, fino a pochi anni fa, erano a conoscenza soltanto gli abitanti del posto. Intorno al luogo di culto vi era anche un agglomerato urbano ed un cimitero, ma oramai quel poco che è rimasto è stato coperto dalla una folta vegetazione. Sopra a noi il Colle di tutti, una collina senza proprietari, chi arrivava per primo seminava e raccoglieva. Dopo una breve sosta riscendiamo. Davanti a noi Pomonte e più in la i monti innevati della Corsica. Il sole inizia a calare e la temperatura ad abbassarsi. Dietro le guide ambientali de "Il viottolo" sempre pronte a rispondere alle nostre innumerevoli domande, ripercorriamo il sentiero a ritroso. Un' altra domenica è passata, un' altra domenica spesa nel modo giusto a contatto con quella splendida natura che dai finestrini delle nostre auto non riusciamo a vedere e ad apprezzare.


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