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Rocco Basso: Ici, la sinistra fa hara-kiri a Rio Elba

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : sabato, 03 febbraio 2007

A Rio Elba si sta consumando un avvenimento che sta passando nell’indifferenza generale della politica poiché, dietro il principio che è giusto e doveroso pagare i tributi, stanno emergendo scelte di sviluppo e di indirizzo economico quantomeno discutibili, se non pericolose, per le ricadute che hanno sulla comunità e sul territorio. Non solo, se le imposte – e di questo si tratta - mandano nell’angoscia tutta una comunità , l’iniziativa crea qualche perplessità nel modo con il quale viene determinata e nel contenuto che viene espresso. Forse non sono stati sufficientemente valutati l’impatto economico e sociale che questa tassa avrebbe prodotto: pagare le imposte è un dovere per assicurarsi i servizi che le istituzioni danno ai cittadini, ma se non opportunamente ponderati gli effetti, il principio stesso diventa discutibile e ingiusto. La vicenda riguarda l’ICI sui terreni edificabili. Non intendo entrare nel dettaglio tecnico, ma è sulla rilevanza politica che sta emergendo da tutta questa vicenda che vorrei far cenno, semmai per convincermi di essere in errore. Perché ha rilevanza politica? a) le famiglie interessate al pagamento dell’imposta sono numerosissime, tanto che si può affermare che tutta la comunità di Rio Elba, in differente misura, è chiamata a corrispondere il tributo con relativa sanzione; b) il prelievo fiscale complessivo si preannuncia rilevante e tale da incidere fortemente sui bilanci familiari; c) è strutturale: si dovrà pagare ogni anno finchè vi sarà l’attuale regime fiscale o la proprietà; d) il prelievo viene effettuato su una comunità a prevalente reddito fisso da pensione in cui ha poca rilevanza il comparto del commercio e nella quale la rendita finanziaria, o da patrimoni immobiliari, è minima o assente; e) dalla quantità dei soggetti interessati si evince che le scelte di politica sulla crescita urbanistica fatte sul territorio sono quantomeno rilevanti, di forte impatto e ampiezza; f) la proprietà è molto frammentata: aspetto che in molti casi è diventata condizione di salvaguardia verso la speculazione immobiliare; g) la piccola proprietà di terreno sull’isola – in particolar modo nel versante minerario – ha rappresentato per le famiglie, specie negli ultimi decenni, il possesso di un piccolo gioiello da custodire e preservave. Questi elementi e non solo, mi fanno pensare che l’assetto economico e sociale della piccola comunità di Rio Elba subirà una forte accellerazione nelle dinamiche sociali ed economiche, di segno negativo e non positivo. Il quadro che ho sinteticamente esposto mi fa pensare che a Rio Elba – già da tempo – sono venute a mancare quelle condizioni che ponevano un argine agli appetiti speculativi sul territorio. Se la vicenda delle cartelle ICI la vediamo da questo punto di vista, cioè come la cartina di tornasole delle reali scelte di indirizzo economico e di uso del territorio che la politica ha fatto nel passato e conferma negli attuali strumenti urbanistici, allora io credo che è opportuno, quantomeno, riflettere seriamente su dove si stia andando. L’angoscia che sta serpeggiando in paese è reale, perché reale è la difficoltà di molti a far fronte a pagamenti della cui entità non potevano sapere, in quanto i valori non erano stati definiti. E’accaduto inoltre ad alcuni di trovarsi ad un banchetto al quale non avevano chiesto di partecipare. Ma poichè ogni cosa ha un costo da sostenere, il punto è capire se chi ha imbandito la tavola abbia realizzato, in fin dei conti, una festa oppure no. Pensiamoci e teniamo presente che inostri beni li abbiamo in custodia, in prestito dai nostri figli.


rio elba panorama case 2

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