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Controcopertina: Le guide turistiche protestano contro la liberalizzazione

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 02 febbraio 2007

CHI HA PAURA DELL’ESAME DI GUIDA TURISTICA? L’Associazione Nazionale Guide Turistiche (A.N.G.T.) esprime profondo dissenso nei confronti del decreto sulle liberalizzazioni. Annullare ogni autorizzazione per l’esercizio alla professione di Guida Turistica significa cancellare un titolo di garanzia per gli standards di qualità, per la sicurezza del turista, per la tutela e l’educazione al rispetto dei Beni Culturali ed Ambientali del nostro Paese e per un corretto approccio ad un turismo responsabile. Consentire l’accesso alla professione di Guida Turistica senza sostenere alcun esame ai laureati in Lettere con indirizzo in archeologia o storia dell’arte o titolo equipollente significa cercar di favorire arbitrariamente alcuni cittadini rispetto ad altri, ignorando la principale caratteristica peculiare della professione di Guida Turistica: la multi-disciplinarietà. Per diventare Guida Turistica sono infatti necessarie competenze in molteplici discipline (oltre alla approfondita conoscenza del territorio in cui si opera, anche in Storia, Archeologia, Storia dell’Arte, Geografia economica, Tradizioni popolari, Religioni, capacità di divulgazione, ottima padronanza della lingua italiana e di almeno una o più lingue straniere, tecniche comunicative e relazionali, con particolare riguardo nei confronti di persone provenienti da altre culture). Nessun diploma di laurea, da solo, garantisce questi aspetti, ma trascura - inevitabilmente - tutti gli altri. Per accertare tutto ciò è necessario, invece, un esame specifico omogeneo e non discriminante che integri tutte queste molteplici competenze. Le normative europee non prevedono una simile deregolamentazione. La professione di Guida Turistica è coperta dalla Direttiva 2005/36/CE per la quale, proprio a tutela dell’utente, occorre dimostrare oltre di SAPERE anche di SAPER FARE. Il decreto in questione contraddice palesemente la Direttiva europea! Per effetto delle norme europee e degli accordi internazionali, il decreto sulla liberalizzazione sarà applicato ai laureati di tutti i 25 Paesi delle UE e del resto del mondo, senza il necessario esame!! NON VOGLIAMO CREDERE CHE QUESTO GOVERNO CONSENTA che soggetti provenienti da qualsiasi parte del mondo possano lavorare in Italia trasferendo gli introiti professionali, fiscali e contributivi all’estero in un settore di estrema rilevanza per l’economia nazionale!!! L’A.N.G.T. è sempre stata favorevole, in linea con l’ottica europea, alla eliminazione del contingentamento numerico per i professionisti (il numero chiuso e/o programmato, è già stato da lungo tempo soppresso) e all’obbligo della residenza per l’esercizio della professione di Guida Turistica. L’A.N.G.T. AUSPICA DA SEMPRE L’ESPLETAMENTO CON CADENZA REGOLARE DI ESAMI DI ABILITAZIONE ALLO SVOLGIMENTO DELLA PROFESSIONE DI GUIDA TURISTICA. Per anni l’A.N.G.T. si è battuta per ottenere un diploma di laurea specifica e che determinate lauree fossero il titolo di accesso all’esame di abilitazione all’esercizio della professione di Guida Turistica. GIÀ ORA LA STRAGRANDE MAGGIORANZA DELLE GUIDE TURISTICHE ABILITATE ED AUTORIZZATE OPERANTI IN ITALIA RISULTA ESSERE IN POSSESSO UNA O PIÙ LAUREE. Il decreto di liberalizzazione sembra ignorare completamente la realtà e le dinamiche del fenomeno turistico!!! Se nelle intenzioni si afferma di voler conseguire il risultato di facilitare l’accesso alla professione per i giovani, di fatto, si ottiene soltanto di favorire le grandi multinazionali del turismo, sostenute da potenti lobbies europee di Tour Operators ed i gestori privati dei musei e dei monumenti italiani. L’A.N.G.T. è radicalmente contraria al decreto. Con la sua applicazione il lavoro di Guida Turistica, già di per se stesso occasionale e saltuario, nonché privo di qualsiasi copertura per la malattia, diventerà ancora più precario. Di conseguenza la prestazione si configurerà sempre più come “occasionale”, senza l’obbligo della partita IVA e drastica diminuzione dei versamenti INPS a percentuale, con notevoli perdite per l’erario. Non si può, inoltre, tacere sul fatto che il Governo, NON HA MAI CONDOTTO LA BENCHÉ MINIMA CONCERTAZIONE: non risulta che siano mai stati consultati né le Organizzazioni Sindacali, né le Associazioni Professionali di Categoria (nel caso delle Guide Turistiche, l’A.N.G.T.), né – ancora più sorprendentemente –, per quel che ci è dato sapere, i tecnici ed i funzionari della Pubblica Amministrazione competenti. Preoccupa, infine, che, nel decreto in questione, sia considerato necessario lo stesso diploma di laurea per l’esercizio delle due distinte professioni, assolutamente non assimilabili, di Guida Turistica e di Accompagnatore Turistico, fatto che non trova precedenti riscontri nella legislazione italiana, né in quella europea, nonché l’insensata inclusione di queste due professioni in un provvedimento che liberalizza mestieri ed attività commerciali. LE GUIDE TURISTICHE ITALIANE DICHIARANO DI CONSEGUENZA FIN DA ORA LO STATO DI AGITAZIONE CON INIZIATIVE DI MOBILITAZIONE DIVERSAMENTE ARTICOLATE PER REGIONE.


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