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Corso di arrampicata all'Elba: i dettagli

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : sabato, 27 gennaio 2007

Il corso organizzato definito 1° livello, è studiato per fornire le prime nozioni dell’arrampicata e propedeutico a successivi indirizzi quali l’arrampicata sportiva o l’alpinismo, discipline distinte ma complementari. Le differenze maggiori stanno nella condizione psicologica che si differenzia completamente. Arrampicare su una struttura artificiale o naturale, perfettamente attrezzata e quindi sicurissima e confinata, non può essere paragonato al salire una parete. In quest’ultimo caso, è necessario porre in loco assicurazioni tipo chiodi, nuts ecc. Vi possono essere inoltre problemi di scelta del giusto itinerario, condizioni atmosferiche mutevoli, difficoltà di ritorno in caso di impossibilità di progressione. Un passaggio di sesto grado in palestra, in massima sicurezza, non è simile ad un analogo passaggio effettuato su una parete con il vuoto sotto i piedi e l’impossibilità di sapere cosa ci aspetta oltre. Tutto questo viene espresso per dissuadere chi pensa di essere pronto per l’alpinismo avendo superato in palestra o falesia passaggi anche di difficoltà estreme. L’alpinismo richiede conoscenze tecniche, esperienza e preparazione psicologica non acquisibili con la sola arrampicata sportiva. CORSO 1° LIVELLO Organizzato interamente su roccia (escluso eventuale mal tempo, in tal caso ci sposteremo presso la struttura al chiuso) percorrendo vie gia debitamente attrezzate, tutto nella massima sicurezza. 1^ giornata 28 Gennaio: ritrovo h. 9,30, trasferimento a Calamita zona di punta bianca, inizieremo il primo contatto con le vie di 4° grado di difficoltà e prime nozioni sulle posizioni e attrezzature, pranzo al sacco e rientro previsto alle h. 17,00. 2^ giornata 11 Febbraio: ritrovo h. 9,30, trasferimento a Marciana zona della Madonna del monte, si prosegue con le vie di 5° grado di difficoltà, con le nozioni sulle posizioni e attrezzature con prima prova di discesa in corda, pranzo al sacco e rientro previsto alle h. 17,00. 3^ giornata 25 Febbraio: ritrovo h. 9,30, trasferimento a Marciana zona della Stretta, si prosegue con vie brevi, con le nozioni sulle posizioni, attrezzature e discesa in corda, cosa è un bulder, pranzo al sacco e rientro previsto alle h. 17,00. 4^ giornata 11 Marzo: ritrovo h. 9,30 e partenza h. 10,00, trasferimento a Seccheto zona delle piscine, si prosegue con le vie di 5° e 6° grado di difficoltà e con le nozioni sulle posizioni e attrezzature, pranzo al sacco e rientro previsto alle h. 17,00. 5^ giornata 25 Marzo: ritrovo h. 9,00, trasferimento a Chiessi zona del monte S.Bartolomeo vie di 5° 6° e 7° grado di difficoltà e via ferrata, pranzo al sacco e rientro previsto alle h. 17,00. NOTE 1. Tutta l’attrezzatura tecnica necessaria al corso, è messa a disposizione dall’associazione. 2. Materiale a carico dei partecipanti, scarpe da trekking, zaino e abbigliamento idoneo. 3. Eventuali cambiamenti sulle location saranno possibili in base alle condizioni atmosferiche. INFORMAZIONI Via mail info@pioneering.it Telefono Maurizio 3357010456 Renato 3357018135 L’ARRAMPICATA E IL PROPRIO CORPO Come tutte le attività sportive, anche l’arrampicata richiede qualità psicofisiche che condizionano il risultato. Le più importanti sono: forza, coordinazione, scioltezza, intelligenza motoria, autocontrollo. La forza - Permette all’arrampicatore di innalzare il proprio corpo sfruttando le rugosità della parete. Questa qualità viene utilizzata come forza pura (innalzamento) e come forza resistente, indispensabile per poter rimanere aggrappati a lungo ai piccoli appigli. I distretti muscolari che più vanno allenati sono quelli dei flessori delle dita, che devono sviluppare una forza di tipo isometrico (statico) e i muscoli del braccio e del cingolo scapolo-omerale. Inoltre devono essere potenziati anche tutti gli altri gruppi muscolari, che devono contribuire come “stabilizzatori” o “sinergici” nella ricerca delle posizioni più idonee. Questa qualità è molto migliorabile sia con la pratica dello sport in questione, sia e soprattutto con allenamenti specifici supportati da sovraccarichi. La coordinazione - E’ la qualità neuro-muscolare che permette di effettuare movimenti o mantenere posizioni limitando al massimo la contrazione dei muscoli antagonisti ( quelli che si oppongono all’azione attiva dei muscoli deputati al movimento), aumentando così il rendimento del gesto. La coordinazione permette quindi di risparmiare energia, favorendo una gestualità più armonica e precisa. Questa qualità è migliorabile con l’attività e con esercizi in cui si richieda la concentrazione sulla corretta utilizzazione dello sforzo. La scioltezza articolare - Permette di allargare la gamma di utilizzazione di appigli e appoggi e di mantenere posizioni di riposo che servono al recupero di energie e a decontrarre gli arti superiori. E’ importante la mobilità dell’articolazione coxo-femorale per poter assumere divaricate sempre maggiori e poter mantenere il bacino molto vicino alla parete quando questa è verticale e gli appigli sono ridotti. Una colonna vertebrale mobile permette di utilizzare appigli molto laterali. Spalle mobili permettono la ricerca di appigli posti sopra uno strapiombo. La mobilità è migliorabile con allenamenti che agiscono sui muscoli, sui tendini e sulle capsule articolari. Il grado di miglioramento varia da persona a persona; si ottengono comunque buoni risultati su persone molto giovani e gradualmente peggiori con il progredire dell’età. L’intelligenza motoria - Permette una corretta valutazione della possibilità di equilibrio nello sviluppo della progressione evitando di provare più volte un passaggio per problemi di stabilità nella nuova posizione. Rende quindi più fluida e meno dispendiosa la salita. E’ una caratteristica molto istintiva e può essere migliorata arrampicando molto e su vie sempre diverse. L’autocontrollo - E’ determinante come in poche altre attività sportive. Trovarsi con i piedi lontani da terra e le braccia stanche pregiudica pur con la corda davanti tesa, la concentrazione necessaria all’impostazione del passaggio successivo. Un buon autocontrollo deve permettere la serena valutazione di tutte le possibilità di progressione, anche e soprattutto in condizione di stanchezza. E’ una qualità che migliora con l’abitudine a stare in parete.


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