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Due omissioni di soccorso, una con caccia all’uomo

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : lunedì, 19 maggio 2003

Nella giornata di domenica, e nel giro di poche ore, due giovani sono stati protagonisti di due episodi che presentavano delle singolari analogie. Il primo “fattaccio” si è registrato a Procchio alle 5 del mattino, quando una Mercedes guidata da un ventiduenne portoferraiese (E.B. di professione bagnino) ha tamponato un’auto sulla quale viaggiava una ragazza marinese, che nell’urto si provocava dei traumi che sarebbero stati giudicati guaribili in sette giorni, ma non riceveva nessun aiuto dall’investitore, che invece se la squagliava puntando verso Portoferraio. La ragazza però riusciva a rilevare il numero di targa e per i Militari dell’Arma era un gioco da ragazzi risalire al responsabile e trovare il giovane presso il suo domicilio, e condurlo in caserma in stato di arresto. Più movimentata l’avventura del secondo elemento (A.B. 24 anni di Verbania temporaneamente all’Elba per lavorare come pizzaziolo) che si è reso responsabile di omissione di soccorso quando, con la sua Fiat Tipo, si dileguava dopo aver determinato l’uscita di strada di una Daewo, guidata da un altro giovane che finiva nel fosso che costeggia la Provinciale in località Le Grotte. Anche in questo caso però l’investito riusciva a rilevare il numero di targa dell’auto, che i Carabinieri accorsi trovavano parcheggiata e vuota a poca distanza in località Acquabona. Il giovane aveva proseguito a piedi ed iniziava a quel punto una battuta per catturarlo. In un primo momento il fuggitivo si era diretto verso il Buraccio, nascondendosi dietro un cespuglio nei pressi di un’abitazione. “Stanato” dal cane di casa tornava allora indietro, in direzione del ristorante “Iguanarama”, in ultimo ripassava la Provinciale nel tentativo di andare verso Norsi, ed era qui che veniva pizzicato dai Carabinieri che avevano ricevuto indicazioni anche da cittadini della zona la cui attenzione era stata destata dall’andirivieni dei mezzi e degli uomini impegnati nella caccia. In più il giovane ha pensato bene di aggredire con pugni e calci il primo dei Militari che gli si è avvicinato, provocandogli traumi guaribili in sette giorni e peggiorando notevolmente la sua posizione, senza ritardare più di tanto la cattura effettuata subito dopo dall’aggredito e colleghi. Destino diverso per i due protagonisti dei poco edificanti episodi, il portoferraiese trattenuto fino a lunedì mattina in camera di sicurezza a Portoferraio è stato successivamente liberato in attesa di giudizio. Il pizzaiolo che dovrà rispondere, oltre che dell’omissione di soccorso e di guida in stato di ubriachezza, anche delle lesioni procurate al Carabiniere, è stato spedito nel carcere livornese delle Sughere dove resta in attesa delle decisioni del Magistrato competente.


caserma carabinieri lato

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