Nella lettera pubblicata da Tele Elba (potete leggerla di seguito) si preferisce prendere una cantonata pur di nascondere un livido precedente. Nessuno chiede a Tele Elba di censurare qualcuno, ci tiriamo solo fuori dal giochino. Non siamo masochisti e non ci piace essere bastonati gratuitamente da provocatori maldicenti e livorosi che non consideriamo degni di alcuna risposta. E non c'entra nemmeno la buona educazione che abbiamo abbondantemente usato: di questo, già in epoca pre-Marata era stato almeno due volte informato il precedente direttore di Tele Elba che aveva assicurato che quelle imboscate, attuate sapendo bene che non ci sarebbe stata reazione, sarebbero in qualche modo terminate, invece la cosa continuò peggio di prima e, anche attraverso uno scambio di e-mail, fu dichiarata la decisione di Legambiente Arcipelago Toscano di interrompere ogni rapporto con l'emittente e il sito internet. Con questo la libertà di stampa e di discussione non c'entra un piffero, Tele Elba resta libera di ospitare chiunque, anche i razzisti e gli xenofobi, non è un problema nostro se preferisce ospitare vaneggiamenti da querela e rimanere così "bucata" su molte notizie. La Signora Blando, forse ignara di tutto questo che credevamo civilmente definito, mi ha recentemente chiamato per chiedermi un'intervista sui danni prodotti dal motocross abusivo sui sentieri, le ho chiarissimamente detto che Legambiente non intendeva rilasciare nessuna dichiarazione a Tele Elba, che non ci interessava e non ci serviva, avendo altri canali per far conoscere le nostre opinioni. Invece di prenderne atto davvero, visto che a dire questo alla direttrice era un dirigente nazionale di Legambiente ed il portavoce del circolo, si è preferito cercare di aggirare il diniego furbescamente, con una intervista a Gian Lorenzo Anselmi che si è rivelata per quello che era: una specie di mal costruito trabocchetto che ora si vuole, guarda caso, caricare maliziosamente di retroscena politico/pesani che mi riguarderebbero. Lorenzo ha fatto male a dare quell'intervista e questo non è la negazione di un diritto di parola anche politica, ma il richiamo alla corretta funzione del ruolo di dirigente di una grande associazione che è stato liberamente accettato e che ha onori ed oneri. Uno è quello di non fare polemiche preelettorali che lo coinvolgano e con lui, di riflesso, l'Associazione. Questo penso non sfugga nemmeno a Tele Elba che è sicuramente più attenta di me. In quanto ad Anselmi come esponente storico della sinistra, se Tele Elba vuole lo può mettere anche nell'empireo accanto ad Ho Ci Min, Marx, Engel e Berlinguer, ma non è pensabile che Gian Lorenzo si sia presentato così. La verità è che si tratta di una invenzione di comodo di Tenews che non trovando esponenti della Sinistra marinese disposti a farsi intervistare ha deciso di fare un po' più di brumeggio elettorale con un personaggio noto e disponibile ma estraneo alle vicende elettorali. Non vedo cosa c'entri con tutto questo la mia presenza nel Direttivo del Parco, ma se con questo si teme che non mi sentirò obbligato a rilasciare interviste a Tele Elba nemmeno in quel ruolo, è vero perché nell'Ente Parco rappresento proprio Legambiente e mi attengo alle indicazioni che il direttivo del Circolo della mia Associazione mi ha dato. Niente di personale e nemmeno un richiamo a gerarchie di importanza tra associazioni vere ed importanti e cose inesistenti, solo coerenza e serietà e la necessità di mantenere una igienica distanza di sicurezza da un microscopico manipolo di disperati che è incapace di esistere se non come parassita delle iniziative, delle parole e delle idee altrui. Se poi si pensa che ci dobbiamo contentare della spazzatura prodotta da questa marmaglia contro di noi perché in giro si legge anche di peggio, Tele Elba che è libera di consolarsi leggendo quanto ammonticchiato nelle varie discariche telematiche che ammorbano il panorama politico elbano, noi non lo facciamo. Questo non ha niente a che vedere con destra o sinistra, nostri interventi sono quotidianamente pubblicati da giornali di centro-destra perché ritenuti interessanti, addirittura qualcuno a Sinistra non mi perdona ancora di aver lavorato come consulente del Parco mentre c'era un commissario di Destra! siamo ascoltati e cercati perché ritenuti un'associazione fatta di persone serie, informate e coerenti. Vogliamo solo restarlo senza doverci confondere in un contenitore che ha un rapporto politico preferenziale con chi serio e coerente non è mai stato. Da Tele Elba non pretendiamo un bel niente, lasciamo volentieri ad altri il compito di dettare la sua linea editoriale e politica, ed è naturalmente libera di ospitare gli scritti di chi vuole senza censura, è da noi stessi che pretendiamo coerenza nel rispetto di scelte e comportamenti che abbiamo deciso di assumere. In quanto al paragone con Stalin, sarebbe meglio per Tele Elba lasciar perdere, perché potrebbe essere rischioso: Stalin non storpiava i nomi, usava la propaganda per diffamare gli avversari e l'informazione fatta insulto e sospetto come un bastone per distruggerli. Forse sarà più facile per la Direzione di Tele Elba trovare i suoi patetici emuli guardando tra gli estremisti parolai che ospita volentieri. Umberto Mazzantini Portavoce Legambiente Arcipelago Toscano L’articolo di TEnews : *PERCHE' E' IRRICEVIBILE LA PRETESA DI LEGAMBIENTE* *PERCHE' NON POSSIAMO CENSURARE CIO' CHE NON PIACE ALL'ASSOCIAZIONE* "Legambiente per statuto non partecipa a competizioni elettorali, politiche o amministrative, quindi le dichiarazioni di Anselmi si devono intendere rilasciate a titolo personale, ma avranno il loro peso". Caro Umberto Mazzantini, questo fra l'altro diceva la nostra breve intervista al presidente di Legambiente, Gianlorenzo Anselmi, che ha cortesemente risposto a un paio di domande sulle prossime elezioni di Marciana Marina, il suo paese. Il titolo era "Caro Pasquale, dammi retta lascia perdere". Chiaramente riferito a un discorso "in prima persona". Abbiamo inoltre acconsentito senza problemi alla richiesta del signor Anselmi di rileggere insieme il pezzo prima di pubblicarlo (riguardo che nessun giornalista normalmente concede) e dopo un'ulteriore telefonata abbiamo convenuto di chiarire ulteriormente (in modo perfino eccessivo) che non era coinvolta la posizione di Legambiente. Per quanto ci riguarda, dunque, la Sua precisazione è del tutto superflua. Non c'è nessuna forzatura, dunque, e a un uomo solitamente attento e conoscitore di cose politiche e giornalistiche come Lei non sfuggirà che è semmai il Suo intervento su Elbareport ad alimentare curiosità e analisi sul significato politico-elettorale di questa sconfessione. Ci lasci dire che è perfino un po' comico doverci trovare a difendere proprio di fronte a Lei la definizione di Anselmi come "figura storica della sinistra e dell'ambientalismo marinese". Sulla questione comunque non vogliamo entrare. Quel che ci preme, invece, è invitare sobriamente Lei e i nostri lettori a riflettere sulla questione dei nostri reciproci rapporti. Lei, da pochi giorni consigliere di un ente pubblico (ci siamo già personalmente congratulati), non vuole rispondere alle nostre domande e non ci manda i suoi comunicati perché colpevoli di pubblicare, fra gli altri, anche gli interventi di Elba 2000. Liberissimo di fare questa (inedita) scelta, e farla rispettare. Noi continuiamo a non capire la inedita pretesa per cui il nostro giornale non dovrebbe pubblicare - insieme a tutte le altre – anche quelle lettere, solo perché risultano sgradite a Lei e alla spettabile associazione cui appartiene. Non ci pare di fraintendere "la gerarchia" che esiste fra un'associazione potente e ricca come la Sua (portatrice di una visione organica dei problemi di questa isola), e un "microgruppo" - come lo chiama Lei - che tuttavia propone un punto di vista per certi versi opposto, e degno di altrettanto rispetto (se non evidenza). Quanto al contenuto, ci sembra un arricchimentodel dibattito pubblico, e della sua democraticità, dare spazio a tutte le posizioni e opinioni, anche quelle diverse da quelle della sua associazione, a cui d'altra parte non mancano generose attenzioni della stampa più affezionata, e dunque vaste platee di lettori e opportunità di rispondere in ogni modo. Insulti e vaneggiamenti? Si legge molto di peggio. Comunque, sotto ogni lettera c'è una firma (o una sigla) a cui ricondurre la responsabilità di ogni affermazione. Questo per spiegarLe le nostre ragioni, che non si fondano su nessuna ragione od ostilità, nemmeno "politica", come crede Lei. Noi prendiamo atto (ovviamente a malincuore) della Sua decisione, a cui rimediamo spesso prendendo e rilanciando le prese di posizione e le campagne della Sua associazione da un giornale ambientalista telematico che La annovera fra i suoi collaboratori, e che pubblica in anteprima ogni notizia che riguardi Legambiente. Un giornale che citiamo regolarmente. Anche per questo Le saremmo grati se volesse usarci la medesima cortesia. Si tratta di questo: forse non sa che l'improbabile acronimo TTEN che ha usato Lei è solo l'ennesima caso di una lunga collezione di storpiature (Telenews, TeletirrenoNews, Teleelbanews, Teenews, sito di un'emittente locale, per non citare quelle più volgari) utilizzate da chi - non potendo fare altro – usa la pratica vagamente stalinista di deformare perfino il nome (prima ancora che le intenzioni) di chi vuole avversare, salvo ricordarlo prontamente quando l'occasione gli sembra invece propizia per screditarlo. Siamo sicuri invece che le nostre rispettive ragioni non prevarranno almeno sulla buona educazione. Quella che ha dimostrato ancora una volta Anselmi, e che non guasta mai. Davvero cordialmente, Tenews
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