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A Sciambere del Gavettone e della Cassaforte

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 23 gennaio 2007

Caro Sergio, ho letto il tuo A Sciambere di giovedì 18 nella quale Marcello Cimino ti fa sapere che nel porto di Barcellona non esistono le “gabbie” antiterrorismo installate invece dalla nostra Autorità portuale ed in parte fortunatamente rimosse (quelle al molo del Gallo). Il tuo A Sciambere mi ha fatto ricordare quando, alla fine dello scorso mese di agosto, sono andato a Venezia da dove sono partito per una crociera. Ebbene, francamente non ci avevo fatto caso, ma ripensandoci bene sono entrato tranquillamente nel porto della città lagunare, non ho visto barriere, nessuno mi ha fermato e sono andato tranquillamente a parcheggiare la mia macchina lungo una banchina dove erano ormeggiate due navi. La macchina, che poteva essere piena di tritolo, l’ho parcheggiata per la precisione a 5/6 metri da una delle due navi. Non ho avuto modo di leggere la direttiva europea (per quanto abbia “spippolato” su internet non sono riuscito a trovarla) alla quale l’Autorità portuale ha fatto sempre appello, ma anch’io ho l’impressione che nel nostro caso si sia voluti essere più realisti del re. Oltretutto per raggiungere un risultato che non solo è decisamente brutto da un punto di vista estetico, ma è anche molto ridicolo sul piano della sicurezza. Le barriere che sono state installate non impedirebbero certo ad un terrorista (davvero da ricovero in psichiatria) il lancio di qualche bomba, ma neppure potrebbero scoraggiare una azione “terroristica” preparata un po’ più alla paesana e fatta a base di semplici “gavettoni”. Ti saluto Giovanni Fratini Caro Giovanni Un giorno di tanti anni fa, in una città lontana dalla nostra isola, entrai in un locale fumoso, un teatrino ancor più piccolo dei Vigilanti. Ero in ritardo e sul palco c'èra già un anziano signore che suonava una chitarra e cantava con voce debole ma gradevole. Ti chiederai che c'entra; pazienzta un poco. Orbene la canzone di quel signore (Roberto Murolo) iniziava "Vaco cercanno 'na casciaforte" e proseguiva con l'elencazione degli inesti9mabili tesori che l'agognato e blindato contenitore avrebbe dovuto contenere: "C' agge a mettere tutte 'e lettere ca m'ha scritto Rosina mia con la fota formato tessera 'e 'a bonannima 'e zi' Sufia 'na ciocca 'e capille, 'nu corno 'e curallo ed il becco di un pappagallo che perdemmo nel '23! ... Come dire: al pari del signore cantato da Murolo, che cercava una cassaforte per metterci dentro maniacalmente le sue cianfrusaglie che nessuno avrebbe rubato, abbiamo realizzato dei brutti e costosi gabbioni, come dici tu permeabili perfino al gavettone, quindi inutili per la sicurezza, tutto per calmare le paranoie crocieristiche, e assecondando il procedere secchione della salmastrosa autorità piombino-piaggese.

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