Torna indietro

A Sciambere Brechtiano

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : domenica, 21 gennaio 2007

Beh, faremo rialzare la pressione a qualcuno confessando che c'è un libro, con la copertina celeste ormai consunta benchè cartonata, che ci ha seguito in pratica ovunque negli ultimi quarant'anni è stato nel nostro zaino militare ci ha seguito nei tanti traslochi, sono le "Poesie e canzoni di Bertold Brecht". Pagine tra le quali ogni tanto andiamo a pescare un po' di "saggezza rivoluzionaria" e un po' di consolazione, di astrazione dai piccoli fatti anche miseri di ogni giorno. Citiamo a memoria: "E' ragionevole, chiunque lo capisce, è facile .. va bene per te, informatene .." Sì è la "Lode del Comunismo", ovviamente il comunismo come lo pensava il signor B.B. come composizione alta delle individuali libertà, come massima giustizia sociale, non come lo spersonalizzante mostro che troppi ne hanno fatto. Quei versi con la "lode del dubbio" e la "lode dell'imparare" hanno abbastanza influenzato il nostro modo di vedere le cose. Nei versi successivi la stessa poesia recita: "I sudici lo chiamano sudicio, gli idioti lo chiamano idiota - è contro il sudiciume e l'idiozia.." D'ora in poi abbiamo deciso consiglieremo questa lettura a tutti coloro che ci chiamano per avvertirci dell'ultima pesante offesa sempre in forma allusiva e/o anonima vergata dal miserabile di turno: I parassiti ti chiamano parassita i leccaculo ti chiamano leccaculo anche se sei sempre stato contro il parassitismo e i leccaculo, anche se non hai mai venduto la tua coscienza, il tuo cervello, la tua dignità al nostro amico sbonzor, anche se non sei mai venuto a patti con i tuoi principi... Lasciamo latrare alla luna i cani arrabbiati.


Bertold Brecht

Bertold Brecht