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Notturno portoferraiese

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 17 gennaio 2007

Portoferraio alle due di notte...la macchina cammina piano piano per una strada deserta e lucida di pioggia, in alto le fortezze medicee arrossiscono davanti a un pò di libeccio proveniente dal canale, un luce trema, sembra che voglia prendere sonno anche lei insieme a te......alla radio il Boss con I'm on fire ti riporta a quando eri più giovane , e se chiudi gli occhi piano ti ritrovi venti anni fa , con l'emozione delle vasche in calata, della pizza dal Castagnacciaio, il mercato coperto, il polpo lesso dietro l'angolo.....le vasche infinite su e giù sperando di incontrarla , il vento che passa tra gli alberi del viale delle Ghiaie e si mescola col profumo del mare , con la musica dei juke box di Sigarino, mentre i vecchi ora diventati ragazzini giocano a carte allo stesso tavolo, con lo stesso rumore del biliardino in sottofondo. Sali su per la Padulella, guardi lo scoglietto lontano, sempre nascosto dalle onde, con le boe che si toccano l'una con l'altra, e arrivi al bivio dell' Enfola, per salutare l'ennesima volta Marciana Marina che ti guarda da lontano, e pensi se laggiù ci sia qualcuno che fa lo stesso con te, che ti guarda e accenna un saluto. Il mare dell'Enfola, piu'le tristezze dei giochi, le onde e la tonnara che sfidano il tempo, il mistero delle colline e dei suoi bunker nascosti, e la voglia di ritornare sui tornanti che ti riportano verso casa. Ma non è mai tardi per tornare, quando la notte sembra un unico hotel che ti ospita, e ti mostra gratis le meraviglie che non esistono di giorno. Un vecchio seduto su una bitta guarda lontano, ma forse si guarda dentro, nell'orizzonte dei ricordi, mentre vicino un pescatore muove la fiaccola svogliatamente.Il vento si calma, è stanco anche lui, o ha forse solo tanto sonno. Arrivano i pescherecci, silenzio e odore di pesce, le barche ormeggiate in darsena si toccano in una danza salata, lontano il traghetto fa vedere le prime luci, come nascosto nella notte dietro la Torre del Martello. Eccoli i gabbiani, che salutano l'alba, e ti fanno da anfitrioni in una giornata che non ti aspetti , così normale, cosi' illuminata , dopo una notte di mistero e di scoperte. I primi vecchietti in bicicletta si trasformano in bambini con cartelle più grosse di loro che vanno a scuola, è il tram della vita che non si ferma mai , come non si fermano mai i suoni, gli odori di un paese che si risveglia. E te, dopo aver assaporato i tanti segreti della notte, ti senti quasi un estraneo a quel mondo che appartiene a chi la notte ha riposato, ma tanto ha perso. Almeno stanotte.


sdraio su portoferraio

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