Fabrizio Prianti ci ha segnalato questo intervento che ha pubblicato sul suo forum www.camminando.com (utile consultarlo specie per il buon lavoro di documentazione di curiosità o follie con puntualità fotograficamente fissate). Abbiamo trovato interessante la critica rivolta al sindaco da un non identificato "birbante" a seguito di una lettera inviata dal Sindaco di Portoferraio al quotidiano "Il Giornale", e ve la riproponiamo qui di seguito: Io non sono un buon cristiano credente ma certamente condivido quelle parole del Gesù di Nazareth che dicono “ Siano le vostre parole, o sì o no, non avariate la purezza e la verità col fango della convenienza e dell’opportunismo ” Oggi domenica, mentre sfogliavo l’inserto della Toscana sul quotidiano “Il Giornale ” mi è caduto l’occhio sulla pagina delle “Lettere al direttore ” e con mia sorpresa ho letto un intervento-proposta del nostro Sindaco di Portoferraio titolato “ Una cabina di regia per il Polo all’Elba ”. Un intervento propriamente aulico (uno degli attributi, secondo Dante, del volgare letterario, in quanto degno di risuonare nella reggia ) me lo sono letto di un fiato soffermandomi a riflettere su alcune frasi : Sono stato coordinatore Elbano di F.I sotto la sapiente regia dell’On. Tortoli che aveva ben compreso la realtà insulare e l’isola è passata dal rosso Toscano all’azzurro Elba. Complimenti Sindaco belle parole ma mi permetta… non si è notata la differenza! Francamente nell’articolo si legge tra le righe la grande voglia di una Sua ricandidatura quando propone la costruzione della “cabina di regia” : cioè fare un lavoro collegiale serio per mettere agli ipotetici (non tanto) candidati nella condizione di avere un tempo sufficientemente ampio per costruire programmi o nel caso di sindaci in carica di riorganizzarsi al fine di preparare un secondo mandato. Quindi termina la sua fatica editoriale con queste parole : Compete ai politici vincere le elezioni ecc. Belle parole non c’è che dire! Belle e espresse al momento giusto, quando la contestazione cittadina sale a dismisura e comitati di cittadini spontanei stanno via via nascendo per creare quella "democrazia partecipativa" fuori dalle logiche partitiche e dalle grandi regie , comitati che stanno mettendo in serio pericolo eventuali ricandidature o inaspettati ritorni , aprendo democraticamente spazi importanti per un confronto serio e moderno fra chi amministra e chi è amministrato. Mio caro Sindaco gli ideologismi e il vecchio modo di fare politica pesano ancora. I partiti non riescono più da soli ad adeguarsi ad un cambiamento che vede una società civile in forte crescita e movimento, in cui i singoli cittadini sono alla ricerca di nuovi strumenti. culturali e politici per unirsi e contare insieme. E poi perché la proposta al Giornale? e non al Tirreno Nazione oppure a “Comune informa”? Cui prodest? Nel nostro paese ci sono state e ci sono purtroppo persone che oltre che a danneggiare i diritti dei cittadini hanno anche danneggiato il nome del partito allontanando i pochi superstiti dalla politica di appartenenza. Non posso che esprimere un semplice pensiero plagiando William Shakespeare.:«Finché possiamo dire "Quest'è il peggio", vuol dir che il peggio ancora può venire ». Fin qui la lettera, per nostro conto ci fermiamo su un'interrogativo "E poi perché la proposta al Giornale? e non al Tirreno Nazione oppure a “Comune informa”? Cui prodest?" che ci siamo posti anche noi, mettendoci nel mucchio visto le parecchie centinaia di isolani che ci leggono ogni giorno sono "roba". Ma a pensarci bene l'interrogativo non è poi così arduo da risolvere specie se si analizza il particolare momento politico e la collocazione dello strumento di stampa a cui è stato affidato. "Il Giornale" dove il berlusconismo ha scritto una delle più vergognose pagine della storia dell'informazione italiana. Il Giornale da cui fu brutalmente messo alla porta da Sua Emittenza Impune Indro Montanelli, un maestro del giornalismo, un onesto uomo della destra che pretendeva di non scrivere sotto la dettatura del padrone. Lo stesso giornale che fu "normalizzato" da quello stalinismo in versione soap-opera che è il regime che si va istaurando in Italia, poichè rispetto a Josiph Dzugasvilji (detto Stalin) il Cavaliere mostra sostanziali differenze (baffi e capelli ad esempio) ma pure delle singolari analogie (arroganza, cinismo, disprezzo per le idee altrui, prepotenza, rozzezza culturale, narcisismo e culto della propria personalità di capo). Lo stesso giornale che ora si può considerare alla stregua di un bollettino ufficiale(a stampa) di Forza Italia. Lo stesso giornale che comunque all'Elba conta lettori che si possono contare nell'ordine delle decine. La risposta è ovvia: Ageno non parlava agli elbani, reduce, ci dicono, da un pellegrinaggio romano nel corso del quale ha ricevuto l'altissima benedizione del Cardinal Antonio Tajani,tenta una captatio benevolentiae (non traduciamo in sapido portoferraiese) nei confronti dell'Arcivescovo Roberto Tortoli riproponendosi a guidare Portoferraio (contro il parere di parecchi nel centrodestra). Ageno manda insomma un messaggio rigidamente interno a F.I. in direzione delle gerarchie battendo cassa, cioé chiedendo un'investitura per la prossima campagna elettorale, per un rinnovo del suo mandato amministrativo. Morale: se piange Atene (l'area del centrosinistra portoferraiese che ci pare un po' arrancare verso una reale unità d'intenti), Sparta (il frazionatissimo centrodestra della Citta di Cosimo e zone limistrofe) non sta certo sbellicandosi dalle risate.
Ageno giovanni sindaco portoferraio
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