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A Sciambere: Lo spadone democristiano di Paquale

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 16 gennaio 2007

Egregio direttore, questi sono giorni di spadoni marinesi sguainati: da una parte mister precisiamo Mazzantini con la sua sciabola tenuta sempre ben lucida affetta il povero Martinenghi che, mal gliene incolse, ha posto la testolina sul ceppo senza sapere con chi aveva davvero a che fare (per favore dica a Martinenghi di non replicare sennò "Veleno" domenica ci verga venti pagine) dall'altra l'ex (molto) Sindaco Pasquale Berti tira fuori il suo fioretto democristiano che si pensava arrugginito in un museo e inciccia gli (ex) amici e camerati con un impeto che le ectoplasmatiche destre e sinistre marinesi nemmeno si sognano. Se le voci che circolano in paese hanno anche solo una parvenza di realtà (e la fantascienza spesso ce l'ha, come insegna Star Trek), forse vuol dir qualcosa se i due ex nemici si dedicano con tanto ardore, ed ambedue entrambi, a demolire il malcapitato Commissario di Forza Italia? e forse il nostro comune amico Umberto farebbe bene, oltre che a sanzionare i dilettanti allo sbaraglio, nemmeno fosse Jerry Scotti alla Corrida, a dire una parola sull'inciucio democristo-sinistrese-ambientalista di cui si parla tanto in Paese e del quale egli parrebbe uno degli attori più richiesti e invocati? Ma il vero personaggio dell'intera vicenda è il risorto Pasquale Berti che lei Direttore ci mostra meritatamente già abbigliato con la casacca color caramella Doufur ai frutti di bosco, sicuramente appartenuta a Tamerlano al tempo dell'impero sassanide di Samarcanda. Hanno un bel dire Martinenghi e i giovani rampolli dei Ds: il vecchio leone ha fatto come a Narnja, è risorto e ha dato una bella smossa alla morta gora fatta di finti partiti che parlano di finti programmi, ha buttato sul piatto tutto il suo peso (accresciuto per l'età, soprattutto intorno alla vita), ed ha sparigliato le carte tendendo la mano ai sui ex nemici e sottintendendo, e nemmeno tanto sottintendendo, un giudizio pessimamente irrevocabile sui suoi successori di centro-destra, parenti compresi. Dietro il "rivolemose bene", tenta la stessa operazione amministrativa di Campo, Capoliveri e Marciana, ma guidata dal centro e con ben altro spessore politico, più che un compromesso storico, come lei Direttore ha scritto, sarebbe un terremotamento della politica elbana, o meglio delle macerie che ne rimangono sparse in giro. Le colpe degli altri Berti le enumera lieve e ferocemente pretesco in un intervento che è un capolavoro di perfidia democristiana, un messaggio cifrato con vari codici, esterni ed interni, che sembra rivolto ai marinesi ma che è indirizzato al centro-destra per dividerlo irrevocabilmente, mettendo così in fila i nemici senza speranza: i massoni, quella Forza Italia facilona, arruffona arciberlusconiana così ben incarnata da Martinenghi che ad un frequentatore di salotti buoni come Pasquale non può piacere, i metodi calabresi di An (e chi vuol capire capisca e a Torino hanno sicuramente capito?) e gli alleati possibili di sinistra che con lui condividono un'idea di porto meno pesante ed invadente in cui spera. E non sarebbe un caso se l'ambientalismo conservatore e la retorica paesano-populista di Berti trovassero sponde impensabili. Pasquale Berti con quell'intervento si taglia irrevocabilmente i ponti alle spalle, spernacchia la destra marinese ed elbana per costruirne un altro magari fragile, in ecologico bambù, oscillante e pericolante a sinistra, ma che se gli dovesse riuscire gli farebbe scavalcare d'un balzo le elezioni mentre i suoi vecchi amici cascano in un burrone. E quel che ci tocca vedere è questo democristiano di lungo corso che fa una cosa che nemmeno il più estremista dei dirigenti della Sinistra elbana aveva finora avuto il coraggio di fare: attaccare la Massoneria. E così addita i suoi nemici irrevocabili, mette all'indice i dottori, prende la testa, detta linea e regole, divide i buoni e i cattivi manco fosse il giorno del giudizio, dice chiaramente con chi non vuole fare la lista e lascia intendere chi vorrebbe, bastona Forza Italia, sciagatta AN e scusa quasi i giovani virgulti dei Ds ("improvvidi politicamente"). Forse esagera un pelino nel paragone con Giovanni Paolo secondo e Ciampi, ma da uno che istituì su un palco di comizio il principato marinese e chiese l'indipendenza dalla Provincia di LIvorno (prima che su quel trono sedesse il suo amico di democristianeria Kutufà) questo è il minimo che ci si può aspettare? e poi il posto di Gesù, Mosè e Napoleone è già occupato da anni dallo psiconano! Insomma, hanno un bel dire Martinenghi e Cristiano Adriani, avrà anche la sua età, ma Berti ha dimostrato di essere ancora un animale politico di una grande agilità, uno spericolato che è uscito dalla gabbia di vecchie vicende giudiziarie e di un riposo forzato e maldigerito, ha ripreso la scena, ha sparecchiato il tavolo, cambiato il menù? Un paio di mosse, due intervistine, una leggibilissima lista di prescrizione senza far nomi e lo scenario marinese è completamente diverso, forse Pasquale Berti ci riuscirà, forse si farà male, ma sembra si stia divertendo come un pazzo a levarsi tutte queste coti dalle scarpe, di nuovo sul proscenio e davanti a tutti. Ci provino i più giovani a fare altrettanto! TIRO FISSO 5 (MARINESE) Stimato Signor Tiro Fisso per certi versi mi ha tolto la parola di bocca ed il mestiere: su quella stoccata di Pasquale alla massoneria confesso di averci quasi goduto, e ci stavo preparando su uno specifico "a sciambere" che però ora mi ha bruciato. Non mi chieda però di sollecitare un pronunciamento di Mazzantini; se fino ad ora non ha aperto bocca ciò si dovrà in primo luogo alla carica che ricopre all'interno di Legambiente ed al ruolo a cui deve assolvere, ed in seconda (secondo me più decisiva) battuta perchè un bravo politico sa quando si deve parlare e quando è meglio stare zitti. Concordo con lei sulla bizzarria dell'alleanza di cui si parla (come se in campo nazionale si vollese mettere insieme un arco politico da Casini a Caruso) ma una cosa è certa: che se ciò accadesse, alla Marina, Martinenghi farebbe bene a pensare a come mettere in campo una lista competitiva, però per il 2012, perchè per questo scozzo basterebbe preparasse la minoranza. Ma lei da che parte starà nel caso? Guardi che mica lo ha detto ...


Pasquale Berti

Pasquale Berti